Un ufficiale iraniano è stato incriminato negli Stati Uniti per il tentato omicidio della giornalista dissidente Masih Alinejad

Masih Alinejad, lo scorso 20 settembre a Washington DC
Masih Alinejad, lo scorso 20 settembre a Washington DC (Jemal Countess/Getty Images for The Atlantic)

Martedì la procura federale di New York, negli Stati Uniti, ha incriminato un ufficiale delle Guardie rivoluzionarie – la forza militare più potente dell’Iran – e altre tre persone legate al regime iraniano per aver pianificato l’omicidio della scrittrice e giornalista dissidente iraniana Masih Alinejad. Il piano era stato scoperto, e sventato, nell’estate del 2022 a New York, dunque in territorio statunitense: il dipartimento di Giustizia aveva già incriminato tre persone appartenenti a un’organizzazione criminale dell’Europa orientale e ritenuta legata all’Iran. L’ufficiale incriminato martedì, Ruhollah Bazghandi, era già stato coinvolto in altre operazioni per uccidere giornalisti e persone che il regime iraniano reputa suoi nemici, anche all’estero.

Alinejad ha 48 anni e un notevole seguito sui social network. Nel corso degli anni ha espresso dure critiche nei confronti del regime iraniano, con varie iniziative, comprese campagne contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo in pubblico. Alinejad vive in esilio dal 2009 e in passato il regime iraniano aveva già tentato di farla rapire. A causa delle minacce ha detto di aver dovuto cambiare casa 21 volte.