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  • Martedì 22 ottobre 2024

L’esercito israeliano ha infine confermato di aver ucciso il nuovo leader di Hezbollah

Hashem Safieddine è stato ucciso in un bombardamento nella periferia sud di Beirut: la conferma è stata data dopo tre settimane

Hashem Safieddine (AP Photo/Bilal Hussein)
Hashem Safieddine (AP Photo/Bilal Hussein)
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Dopo tre settimane da quando se n’è avuto per la prima volta notizia l’esercito israeliano ha infine confermato l’uccisione di Hashem Safieddine, considerato il nuovo capo del gruppo politico e militare libanese Hezbollah: l’uccisione è avvenuta solo una settimana dopo quella dello storico leader Hassan Nasrallah. È l’ennesimo colpo alla leadership del gruppo, di cui nelle ultime settimane Israele ha ucciso gran parte del comando politico e militare.

Safieddine è stato ucciso da un bombardamento israeliano a Dahieh, un quartiere nella periferia meridionale di Beirut con una fortissima presenza di Hezbollah: l’esercito israeliano ha fatto sapere che insieme a lui c’erano altri 25 membri del gruppo, tra cui alcuni con ruoli importanti, come il capo dell’intelligence Hussein Ali Hazima. Hezbollah non ha confermato.

Safieddine era nato nel 1964 nella città di Deir Kanoun Naher, nel sud del Libano, ed era cugino di Nasrallah: con lui aveva in comune il fatto di essere sia un leader politico che religioso. Nasrallah infatti era uno dei più importanti leader religiosi nell’islam sciita, sia in Libano che nel resto del mondo, e tra le altre cose godeva del titolo di sayyed (che significa “signore”), potendo quindi indossare un turbante nero, privilegio accordato a chi è ritenuto un discendente del profeta Maometto. Il turbante lo indossava anche Safieddine, che in quanto cugino era ritenuto a sua volta imparentato con Maometto.

Come Nasrallah, Safieddine aveva studiato in Iran e aveva forti legami con la sua capitale, Teheran. Era anche considerato amico personale di una delle figure più influenti dell’Iran, il generale iraniano Qassem Suleimani, il comandante delle Guardie rivoluzionarie ucciso nel 2020 dagli Stati Uniti. Peraltro proprio nel 2020 il figlio di Safieddine, Reza Hashem, sposò la figlia di Suleimani, Zeinab: un matrimonio che all’epoca fu molto pubblicizzato e considerato emblematico dei legami tra Iran e Hezbollah.

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