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  • Martedì 22 ottobre 2024

Bologna alle prese con i danni dell’alluvione

Ci sono ancora vie allagate, anche in centro, cancelli sfondati, mucchi di oggetti per strada e tanti volontari a spalare il fango, mentre si teme per le prossime piogge

(ANSA/MAX CAVALLARI)
(ANSA/MAX CAVALLARI)
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A Bologna estese aree del centro e della periferia sono ancora piene dei danni provocati dalla violenta alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nel fine settimana: le piogge, molto intense, hanno causato esondazioni di fiumi e torrenti, provocando allagamenti nelle strade, nelle cantine, nei garage e nei primi piani di diverse case, oltre a interruzioni di corrente in varie zone della regione. A Bologna si sono allagate soprattutto diverse aree del centro, con migliaia di evacuazioni in tutta la provincia e una stima dei danni ancora molto incerta, anche perché nei prossimi giorni sono previste di nuovo forti piogge, che potrebbero provocare altri allagamenti e ulteriori danni.

A Bologna sono esondati i torrenti Ravone, Savena e Zena e Idice, allagando strade, case e varie attività commerciali. Il Ravone attraversa la città, e la sua esondazione ha provocato allagamenti sia in  nella zona di via Saffi, nell’area nordoccidentale della città, sia nella zona di via Andrea Costa, a ovest della città. È esondato anche il Canale di Reno (diverso dal fiume Reno), provocando allagamenti nelle zone di via San Felice, via delle Lame e di via Riva Reno. Proprio in quella zona il canale Reno era stato scoperchiato mesi fa per via di alcuni lavori per la costruzione di una linea del tram: in città si sta discutendo molto su quanto l’apertura del canale potrebbe aver contribuito agli allagamenti oppure se, come sostiene il sindaco Matteo Lepore, ne abbia limitato le conseguenze, e dovranno essere svolti approfondimenti.

Sono passati un paio di giorni, ma i danni provocati dall’alluvione sono estesi e sono ancora in corso i lavori e le attività di volontariato per porvi rimedio. La zona più danneggiata è via Andrea Costa, una lunga via nella zona ovest di Bologna che collega il centro al quartiere Saragozza e allo stadio. Soprattutto nella parte più a ovest, l’alluvione ha trasformato la strada in una distesa di fango, cancelli sfondati dall’acqua e rifiuti ammucchiati: materassi, sacchi, mobili e cassapanche e mucchi di libri.

L’alluvione ha provocato danni soprattutto a chi abita o ha attività commerciali al piano terra: BolognaToday racconta per esempio del laboratorio del panificio “La bottega delle cose buone”, in cui le teglie di pizze e focacce esposte sul bancone sono ancora lì, ricoperte di terriccio. O della pasticceria “Venezia”, in cui i gestori hanno dovuto buttare tutta la merce acquistata per essere rivenduta durante il periodo di Natale, perché era conservata in magazzino e il magazzino si è allagato. Repubblica Bologna racconta invece di persone con automobili sommerse nei garage, sempre in via Andrea Costa, oltre che dei molti disagi provocati dalle interruzioni di corrente.

Anche nel quartiere Saragozza e nella zona di porta San Mamolo ci sono stati danni. Dal fine settimana, in tutte le strade della zona sono al lavoro anche volontari, tra cui molti studenti, che stanno spalando il fango e liberando le strade e le cantine delle abitazioni dagli oggetti.

Una donna che lavora in un panificio offre spuntini ai volontari che spalano il fango

Una donna che lavora in un panificio offre spuntini ai volontari che spalano il fango (ANSA/MAX CAVALLARI)

Quella del fine settimana è stata la quarta alluvione in Emilia-Romagna in meno di un anno e mezzo, dopo quella avvenuta tra il 18 e il 19 settembre e le due di maggio 2023, che causarono la morte di 17 persone e danni per circa 8,5 miliardi di euro. La presidente della regione Irene Priolo, da poco nominata anche commissaria per l’alluvione, ha parlato di una «sorta di slavina d’acqua» che si è scaricata su Bologna dalle colline.