In Mozambico i risultati delle elezioni presidenziali sono molto contestati
L'opposizione sta denunciando brogli e accusa le autorità dell’omicidio di due suoi esponenti, tra cui l’avvocato che stava lavorando ai ricorsi
In Mozambico Venâncio Mondlane, il principale candidato dell’opposizione alle presidenziali dello scorso 9 ottobre, ha convocato per oggi uno sciopero nazionale per contestare i risultati preliminari che hanno assegnato la vittoria a Daniel Chapo, il candidato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito che governa il paese dal 1975.
Mondlane ha denunciato brogli e ha organizzato sempre per oggi una marcia nella capitale Maputo, dopo che venerdì erano stati uccisi due suoi stretti collaboratori: il suo avvocato Elvino Dias, che stava lavorando ai ricorsi legali, e Paulo Guambe, un dirigente di Podemos, il partito che ha sostenuto Mondlane (che si era candidato da indipendente). Mondlane ha accusato l’esercito del duplice omicidio, dicendo di avere le prove che gli agenti dell’anticrimine e dell’intelligence «hanno strappato e rotto i telefoni» ai testimoni dell’assassinio.
Venerdì sera l’automobile su cui viaggiavano Dias e Guambe è stata bloccata da altri veicoli nel centro di Maputo. Era un’imboscata, due uomini hanno sparato diverse volte all’auto. Dias è morto subito, Guambe poco dopo: secondo le ricostruzioni dei media, la polizia avrebbe impedito che venisse portato in ambulanza in ospedale mentre era gravemente ferito ma ancora in vita.
La polizia ha sostenuto che i due sono stati uccisi dopo una lite «per motivi coniugali» nel centro commerciale di Pulmão, lì vicino. Sarebbero stati seguiti, e poi uccisi, dalle persone con cui avevano litigato. Mondlane ha accusato gli agenti di aver subito raccolto i bossoli per occultare le prove. Chapo ha detto che l’omicidio è «un affronto alla democrazia» e chiesto un’indagine «rapida, imparziale e rigorosa».
La marcia di lunedì è partita dal luogo dell’agguato a Dias e Guambe, in Avenida Joaquim Chissano. Le autorità hanno cercato di reprimere la protesta: sono stati sparati lacrimogeni per disperdere il corteo, e Mondlane ha invitato i manifestanti a tornare a casa, dicendo che l’obiettivo era stato raggiunto e che nei prossimi giorni annuncerà nuove iniziative.
La dinamica dell’omicidio di Dias e Guambe è molto simile a quella dell’uccisione di Anastácio Matavel, un importante attivista per i diritti e osservatore elettorale, crivellato di proiettili a bordo della sua auto nella città di Xai-Xai, una settimana prima delle precedenti elezioni, nel 2019. Per l’attentato erano stati condannati sei agenti delle unità speciali della polizia, con pene tra i 3 e i 24 anni di carcere. Anche in quel caso, la famiglia di Matavel aveva accusato il governo di essere il mandante dell’omicidio.
In Mozambico non è raro che attivisti, giornalisti ed esponenti dell’opposizione vengano rapiti o uccisi. Dias aveva detto di temere per la sua vita. «Omicidi, attacchi fisici, intimidazioni, persecuzioni di giornalisti, attivisti e sostenitori dell’opposizione sembrano essere diventati la normalità in Mozambico. I colpevoli restano impuniti», ha scritto in questi giorni Zenaida Machado, ricercatrice della ong Human Rights Watch ed ex giornalista di BBC Africa.
La Commissione elettorale pubblicherà i risultati ufficiali delle elezioni entro giovedì 24 ottobre. Si votava anche per rinnovare i 248 seggi del parlamento: secondo i risultati preliminari, Frelimo manterrà la maggioranza di due terzi (con 195 seggi), che consente di modificare la Costituzione. Podemos dovrebbe invece ottenere 31 seggi e risultare così il principale partito dell’opposizione: potrebbe accedere ad alcuni fondi pubblici, cosa che Frelimo vorrebbe impedire “prestando” alcuni deputati ad altri gruppi parlamentari.
Dopo il voto Mondlane e Podemos avevano diffuso dati alternativi, secondo cui l’opposizione aveva vinto in 8 province su 11, e lo stesso Mondlane si era proclamato “presidente eletto”. In passato Frelimo è stato ripetutamente accusato di modificare a suo favore i risultati elettorali e di monopolizzare l’attenzione durante le campagne elettorali.
Un post di Mondlane che commemora Guambe definendolo «amico mio» e «avvocato del popolo»
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