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  • Lunedì 21 ottobre 2024

La presidente della Moldavia ha detto che le elezioni sono state influenzate da «forze straniere»

Principalmente dalla Russia: le presidenziali andranno al ballottaggio, mentre un referendum sull'integrazione europea è ancora in bilico

La presidente moldava Maia Sandu
La presidente moldava Maia Sandu (AP Photo/Vadim Ghirda)

Al termine del primo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia e mentre ancora vengono contati i voti di un referendum sull’integrazione del paese nell’Unione Europea, la presidente uscente Maia Sandu ha denunciato in un discorso dopo il voto un «attacco senza precedenti» contro «la libertà e la democrazia» nel suo paese da parte di «forze straniere», che avrebbero «comprato» centinaia di migliaia di voti per influenzare le elezioni nel paese.

Domenica in Moldavia si è votato sia per le elezioni presidenziali, a cui la stessa Sandu era candidata, sia per un referendum costituzionale che potrebbe impegnare formalmente la Moldavia a entrare nell’Unione Europea. Alle presidenziali Sandu, una politica liberale ed europeista che era ritenuta la favorita nei sondaggi, andrà al ballottaggio il 3 novembre con Alexandr Stoianoglo, un politico filorusso. Il conteggio dei voti del referendum è ancora in corso ma, con il 98 per cento delle schede contate, c’è quasi perfetta parità tra il sì (favorevole all’Unione Europea) e il no (contrario): il risultato dipenderà da poche migliaia di voti.

I risultati sono piuttosto sorprendenti, in particolare per quanto riguarda il referendum sull’Unione Europea. Secondo tutti i sondaggi in Moldavia c’è un sostegno piuttosto ampio per l’ingresso nell’Unione, visto come un’occasione di prosperità economica e integrazione con l’Occidente. La Moldavia è uno dei paesi più piccoli e più poveri d’Europa, ha circa 2,5 milioni di abitanti, e tutti i sondaggi sostenevano che due terzi della popolazione fossero favorevoli a una maggiore integrazione europea. Quando si è trattato di votare al referendum, tuttavia, l’elettorato europeista si è ridotto ad appena il 50 per cento.

Un manifesto elettorale di Alexandr Stoianoglo

Un manifesto elettorale di Alexandr Stoianoglo (AP Photo/Vadim Ghirda)

Negli ultimi mesi la Moldavia è stata oggetto di ampie campagne di interferenza da parte della Russia, che secondo le autorità moldave e vari osservatori internazionali ha fatto di tutto per danneggiare l’europeista Sandu e far fallire il referendum. La Moldavia, paese dell’ex Unione Sovietica, è soggetta da tempo alle contrastanti influenze di Russia e Occidente, anche se le tendenze politiche degli ultimi anni avevano mostrato una chiara propensione a una maggiore integrazione con l’Unione Europea. Al momento in Moldavia sia la presidente della Repubblica sia il parlamento del paese sono europeisti, e questo aveva spinto Sandu a indire un referendum sull’integrazione per sancire ufficialmente l’impegno e la direzione politica che il paese avrebbe dovuto prendere nei prossimi anni.

La Russia tuttavia ha risposto con un’ampia campagna di «guerra ibrida», cioè di guerra combattuta tramite la propaganda e le operazioni di influenza politica, che avrebbe l’obiettivo «di rovesciare il governo riformista di Chisinau, prendere il controllo politico della Moldavia e impedire che continui ad avvicinarsi all’Occidente, e in particolare che diventi un paese membro dell’Unione Europea», come ha spiegato un’analisi del Centro per gli studi sull’est europeo di Stoccolma.

In questi mesi le autorità moldave hanno accusato la Russia di aver impiegato decine di milioni di euro per comprare voti e convincere i cittadini moldavi a votare contro il referendum europeo: la polizia moldava ha fermato centinaia di persone che entravano nel paese trasportando migliaia di euro, e ritiene che i soldi sarebbero stati usati per operazioni di interferenza del voto. Durante la campagna elettorale ci sono state manifestazioni politiche i cui partecipanti – si è poi scoperto – erano stati quasi tutti pagati, e vari partiti politici filorussi sono stati finanziati con fondi riconducibili direttamente alla Russia.

Queste operazioni potrebbero essere proseguite anche nel giorno delle elezioni: tra le altre cose, Politico ha raccontato che le autorità russe avrebbero trasportato migliaia di persone alle due sezioni elettorali che erano state installate in territorio russo per far votare i cittadini moldavi all’estero. Davanti a queste due sezioni si sono create lunghissime e inattese file di persone, molte delle quali cantavano canzoni sovietiche. Il ministero degli Esteri moldavo ha fatto sapere che ritiene che questo grande afflusso di elettori moldavi in Russia sia stato «creato artificialmente per influenzare il processo elettorale».

Durante la campagna elettorale, inoltre, in Moldavia è stata notevolmente attiva la propaganda filorussa, che in molti casi ha diffuso notizie false e calunniose su Sandu e i suoi alleati politici.

– Leggi anche: Tutti i tentativi della Russia di influenzare le elezioni

Per questo domenica notte Sandu ha denunciato un attacco di «forze straniere» contro la democrazia del suo paese, e ha detto di avere «chiare prove che dei gruppi criminali hanno cercato di comprare 300mila voti». Ha anche promesso che lo stato moldavo risponderà con forza contro questi tentativi di interferenza, anche se non è ancora chiaro in che modo.

Per quanto riguarda le elezioni presidenziali, al ballottaggio del 3 novembre Sandu dovrà affrontare Alexandr Stoianoglo, un ex procuratore affiliato al Partito Socialista, una formazione politica filorussa. I sondaggi prima del voto attribuivano a Stoianoglo appena il 10 per cento dei consensi, ma alle elezioni di domenica ha ottenuto il 29 per cento, contro il 38 per cento di Sandu. Stoianoglo sostiene di non essere filorusso, ma ritiene che la Moldavia debba mantenere una posizione di neutralità tra Russia ed Europa e in più di un’intervista si è rifiutato di condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Il ballottaggio potrebbe essere molto combattuto, soprattutto se tutta l’opposizione filorussa si unirà in sostegno a Stoianoglo.