Il poliziotto che a Verona ha ucciso un uomo maliano è indagato per eccesso di legittima difesa

Agenti della polizia alla stazione di Verona Porta Nuova, 20 ottobre 2024 (Mario Poli/Ansa)
Agenti della polizia alla stazione di Verona Porta Nuova, 20 ottobre 2024 (Mario Poli/Ansa)

Il poliziotto che domenica mattina a Verona ha ucciso con un colpo di pistola un uomo maliano di 26 anni armato di coltello è indagato per eccesso colposo di legittima difesa.

Secondo quanto ricostruito finora, domenica poco dopo le 5 del mattino l’uomo, originario del Mali, aveva aggredito due vigili urbani impegnati nel rilievo di un incidente. Poco dopo aveva danneggiato le vetrine della biglietteria e della tabaccheria della stazione. Verso le 7:15 un agente della polizia ferroviaria gli aveva chiesto i documenti, ma il 26enne si era avvicinato a lui con un coltello e a quel punto il poliziotto gli aveva sparato, uccidendolo. Fra domenica e lunedì il caso è stato ripreso da molti giornali nazionali. Il poliziotto è indagato dalla procura di Verona.

L’eccesso colposo è previsto dall’articolo 55 del codice penale, e avviene quando per difendersi da una violenza «si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge»; cioè si compie un reato sproporzionato alle violenze subite, ma senza l’intenzione piena di causare una certa conseguenza (nel caso di Verona, la morte del 26enne maliano).