La piattaforma nazionale anti pirateria ha bloccato Google Drive per errore

Il blocco è durato diverse ore ma era sabato sera, quindi i disagi sono stati limitati: poteva andare peggio

(Jaque Silva/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
(Jaque Silva/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
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Nella serata di sabato, per diverse ore, il servizio per la condivisione di file e documenti Google Drive è rimasto inaccessibile a moltissimi utenti, per via di un blocco della piattaforma nazionale anti pirateria Piracy Shield. La piattaforma è stata sviluppata dalla Lega Calcio Serie A per limitare la riproduzione illegale di partite in diretta, film e programmi a pagamento su siti che non sono proprietari dei diritti relativi, ed è regolata dall’AGCOM, l’Autorità garante delle comunicazioni. Tuttavia non sta funzionando come dovrebbe: il blocco a Google Drive non sarebbe dovuto avvenire in quelle modalità, e non è la prima volta che Piracy Shield blocca siti legali che non avrebbe dovuto bloccare.

Tra i primi a segnalare l’errore sono stati l’esperto di informatica Giorgio Bonfiglio, su X (Twitter) e poi Wired. Tra le 19 circa e la mezzanotte di sabato, molti utenti non sono riusciti ad accedere al proprio Drive, e quindi non hanno potuto scaricare e leggere i propri documenti caricati sulla piattaforma. Drive viene utilizzato da aziende, scuole e università, ed è fortemente integrato ai servizi online non solo di Google ma anche di altre piattaforme. Se il blocco fosse avvenuto durante la settimana in orario lavorativo avrebbe probabilmente causato disagi molto più estesi.

Piracy Shield funziona così: sono le aziende che devono segnalare alla piattaforma la trasmissione di contenuti senza autorizzazione allegando prove video. Il sistema segnala poi i siti individuati ai fornitori di servizi internet (ISP, Internet service provider) che hanno 30 minuti per oscurarli: praticamente devono farlo in automatico.

Le segnalazioni di malfunzionamenti di Drive tra sabato e domenica (Downdetector)

Il dominio bloccato era drive.usercontent.google.com, un sottodominio di google.com: non è chiaro come sia finito nella lista di domini da bloccare, è probabile che un’azienda abbia individuato un contenuto illegale condiviso su Drive e abbia mandato la segnalazione, senza riconoscere che l’indirizzo IP segnalato era collegato alla CDN (la Content Delivery Network, letteralmente “Rete per la consegna di contenuti”) di Google. Inoltre, visto che il dominio tra le altre cose viene usato da Google per erogare i video, anche YouTube ha avuto problemi, e sono stati segnalati malfunzionamenti di Google Foto.

Nel corso della notte, poi, i vari ISP, come TIM, Wind3 e Fastweb, si sono accorti dell’errore e hanno cominciato progressivamente a sbloccare il dominio, anche se il sito per segnalare i guasti informatici Downdetector mostra ancora segnalazioni nel pomeriggio di domenica. Non è stato comunicato chi sia stato a segnalare il dominio di Google.