Gli Stati Uniti hanno accusato un ex agente dell’intelligence indiana del tentato omicidio di un leader separatista sikh a New York
Gli Stati Uniti hanno incriminato un ex agente dell’intelligence indiana per il tentato omicidio in territorio statunitense di Gurpatwant Singh Pannun, un leader del movimento separatista sikh. La procura di New York ha accusato Vikash Yadav di omicidio per conto di terzi e di riciclaggio di denaro: secondo il dipartimento di Giustizia statunitense aveva commissionato l’omicidio di Pannun a un altro cittadino indiano, Nikhil Gupta, per 100mila dollari: Gupta era poi stato scoperto, arrestato in Repubblica Ceca ed estradato negli Stati Uniti, dove è sotto processo con l’accusa di omicidio su commissione.
Pannun è un cittadino statunitense e canadese ed è considerato uno dei leader del movimento per la fondazione del Khalistan, uno stato sovrano che dovrebbe sorgere nella regione indiana del Punjab, e che il governo indiano considera da sempre una minaccia per la sua sicurezza nazionale. Pur avendo offerto collaborazione nelle indagini il governo indiano aveva sempre negato che un suo agente fosse coinvolto nel tentativo di assassinare Pannun: giovedì il ministero degli Esteri indiano ha fatto sapere che la persona incriminata negli Stati Uniti, senza citarla espressamente, non è più dipendente del governo. Yadav è al momento ricercato.
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