La Cassazione ha confermato la condanna degli ultimi due imputati per l’omicidio di Desirée Mariottini
La Corte di Cassazione ha confermato le condanne degli ultimi due imputati per l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne stuprata e uccisa nel 2018 in un edificio occupato utilizzato per lo spaccio nel quartiere di San Lorenzo a Roma: il 32enne senegalese Mamadou Gara è stato condannato a 22 anni di carcere, mentre il 52enne nigeriano Alinno Chima a 26 anni. La Cassazione ha reso quindi definitive le condanne del processo di appello bis lo scorso maggio. Per i fatti legati all’omicidio di Mariottini nel 2022 erano già state condannate in via definitiva altre due persone: il ghanese Yousef Salia all’ergastolo e il senegalese Brian Minthe a 18 anni.
Il corpo di Mariottini era stato trovato nella notte tra il 18 e il 19 ottobre. Chima, Minthe e Gara vennero fermati pochi giorni dopo e accusati di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di droghe. Nel primo processo d’appello Gara era stato condannato all’ergastolo, ma poi fu assolto dall’accusa di omicidio: il reato fu riformulato come morte come conseguenza di altro delitto. Il caso venne molto discusso e creò scalpori e polemiche, tra le altre cose per l’intervento del leader della Lega Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, che andò a San Lorenzo e venne accusato di voler strumentalizzare la morte di Mariottini.