La Nazionale italiana di pallanuoto maschile è stata sospesa per sei mesi

Il giocatore della nazionale Tommaso Gianazza durante la partita contro l'Ungheria alle Olimpiadi di Parigi 2024 (AP Photo/Luca Bruno)
Il giocatore della nazionale Tommaso Gianazza durante la partita contro l'Ungheria alle Olimpiadi di Parigi 2024 (AP Photo/Luca Bruno)

La Nazionale italiana di pallanuoto maschile ha ricevuto una sospensione di sei mesi con l’accusa di avere aggredito gli arbitri dopo la partita persa ai quarti di finale contro l’Ungheria, che segnò l’eliminazione della squadra dalle Olimpiadi di Parigi 2024. Alcune scelte arbitrali erano state contestate dalla Nazionale, a partire da un gol annullato, un rigore per l’Ungheria e un’espulsione ritenuta dubbia, portando a una forte tensione durante e subito dopo la partita.

La sospensione di sei mesi è stata decisa dalla Aquatics Integrity Unit, che si occupa del rispetto delle regole della World Aquatics, cioè la federazione internazionale di nuoto. Nel documento che motiva la decisione, c’è una ricostruzione di quanto avvenne dopo la partita del 7 agosto scorso:

Dopo essere stata informata del rigetto del reclamo, la squadra ha lasciato il luogo dell’evento e si è diretta verso il proprio pullman per tornare al Villaggio Olimpico. Mentre il pullman stava per partire, la squadra ha notato gli arbitri nell’area parcheggio. I membri della squadra sono quindi scesi dal pullman per circondare e aggredire verbalmente e fisicamente gli arbitri, così come i delegati e gli ufficiali di World Aquatics. […] Di conseguenza, gli arbitri sono dovuti correre all’interno del luogo dell’evento per cercare riparo. Diversi membri della squadra hanno cercato di seguire gli arbitri all’interno. Un delegato di World Aquatics, [nome omesso], ha bloccato l’ingresso e ha tentato di chiudere le porte, ma alcuni membri della squadra lo hanno trattenuto, impedendogli di farlo. Nonostante i tentativi dei giocatori, [nome omesso] ha mantenuto la propria posizione sulla soglia, impedendo loro di entrare nel luogo.

Il documento contiene anche una lettera di scuse inviata dall’allenatore Sandro Campagna nella quale riconosceva che l’«amarezza ci ha sopraffatti e ha innescato un meccanismo emotivo che non siamo riusciti a gestire con il dovuto rispetto nei vostri confronti». La sospensione di sei mesi comprende l’esclusione dalla prossima World Cup e una multa di 100mila dollari, metà da pagare entro tre mesi e metà con sospensione (diventerà effettiva solo se sarà commessa un’altra violazione del codice nel prossimo anno).