Chi è Andrea Stroppa, il collaboratore italiano di Elon Musk
Il trentenne esperto informatico è indagato nell'inchiesta su un presunto giro di corruzione nella società informatica Sogei
Nell’estesa inchiesta della procura di Roma su un presunto giro di corruzione nella Sogei, la società controllata dal ministero dell’Economia che si occupa di gestire i servizi informatici di diversi enti pubblici, fra gli indagati c’è anche Andrea Stroppa, il 30enne italiano che ormai da qualche mese è noto per essere un collaboratore informale di Elon Musk, l’imprenditore più ricco al mondo.
Le accuse nei confronti di Stroppa non sono ancora chiarissime: secondo la procura un ufficiale della Marina Militare italiana gli avrebbe passato alcune informazioni riservate in cambio della promessa di agevolare un accordo commerciale fra SpaceX, la più importante società guidata da Musk, e un’azienda italiana legata a un’altra di cui l’ufficiale della Marina aveva una quota. Martedì sera in un comunicato stampa inviato all’ANSA Stroppa ha respinto ogni accusa.
Il ruolo di Stroppa nella vicenda Sogei è poco chiaro anche perché il suo stesso ruolo di rappresentante informale di Elon Musk in Italia ha dei confini molto sfumati.
Stroppa è un esperto informatico cresciuto nel quartiere di Tor Pignattara a Roma, dove vive ancora oggi. Già da minorenne si fece notare dalle autorità italiane per la sua vicinanza al gruppo hacker internazionale Anonymous. Pochi anni dopo venne notato da Marco Carrai, imprenditore vicino a Matteo Renzi, che lo assunse con un ruolo di primo piano in una delle sue società. Nel 2017, a soli 22 anni, Stroppa finì su tutti i giornali nazionali per un’inchiesta indipendente su presunte campagne di disinformazione promosse dalle pagine Facebook della Lega e del Movimento 5 Stelle (che nel giro di qualche mese avrebbero sostenuto insieme il primo governo Conte).
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Negli anni successivi consolidò la sua fama di esperto di sicurezza informativa, e nel 2022 fu scelto come ricercatore indipendente dello staff che curava la sicurezza di X, il social network che si chiamava Twitter e che era stato comprato da poco da Musk. Proprio in quei mesi Stroppa conobbe Musk e sviluppò con lui uno stretto rapporto di amicizia e di lavoro, reso evidente anche dai suoi grandi complimenti pubblici nei confronti di Musk (che Stroppa paragona a Leonardo da Vinci). Peraltro l’account su X di Stroppa ormai da due anni è pieno di foto di lui con Musk, di meme celebrativi di Elon Musk, e anche di foto di Elon Musk e basta.
Grazie al rapporto personale fra i due, Stroppa è diventato di fatto il portavoce e referente di Elon Musk in Italia, pur non avendo più nessun ruolo formale nelle aziende di Musk. L’anno scorso per definire un incontro fra Musk e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo staff della presidenza del Consiglio si confrontò proprio con Stroppa, che nei mesi successivi ha poi seguito Musk in tutte le occasioni in cui è venuto in Italia. Ormai da qualche anno Musk si è spostato molto a destra coltivando legami con i principali leader conservatori nel mondo, diffonde quotidianamente notizie false sui suoi profili social, e si sta spendendo parecchio per fare eleggere Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.
Sembra che il ruolo di Stroppa preveda anche visite istituzionali per conto delle aziende di Musk, ma non è chiaro a che titolo. Ad aprile per esempio ha incontrato il vicepresidente del Consiglio italiano Matteo Salvini – un altro grande fan di Musk – e lo ha fatto sapere sul suo profilo X con una specie di comunicato aziendale. «Grazie al Ministro Salvini per aver ricevuto questo pomeriggio SpaceX. Connettere l’Italia 🇮🇹 è la priorità di Starlink», scrisse Stroppa.
Al momento né Musk né le sue aziende hanno commentato il coinvolgimento di Stroppa nell’indagine della procura di Roma.