L’ONU ha detto che l’UNIFIL non si ritirerà dal sud del Libano, nonostante le richieste di Israele

La base dell'UNIFIL al confine tra Libano e Israele, nel paese di Markaba (Ap Photo/Hassan Amar)
La base dell'UNIFIL al confine tra Libano e Israele, nel paese di Markaba (Ap Photo/Hassan Amar)

L’ONU ha detto che non ritirerà le proprie forze impegnate nel sud del Libano con la missione UNIFIL, nonostante Israele stia chiedendo ripetutamente di allontanarle. Il capo delle operazioni di mantenimento della pace dell’ONU, Jean-Pierre Lacroix, ha detto che la decisione è appoggiata sia dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU che dagli stati membri, tra cui c’è l’Italia, che contribuiscono alla missione. Lacroix ha spiegato che la permanenza dell’UNIFIL nel sud del Libano è essenziale per svolgere il proprio mandato e per assistere la popolazione civile.

Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva chiesto al segretario generale dell’ONU, António Guterres, il ritiro della missione UNIFIL dalle «zone di combattimento» nel sud del Libano. Netanyahu aveva accusato la missione di «fornire uno scudo umano ai terroristi di Hezbollah», il gruppo politico e militare libanese che Israele sta attaccando con maggiore intensità da fine settembre, quando ha prima bombardato e poi invaso via terra il Libano. Sempre domenica l’UNIFIL aveva detto che due carri armati israeliani avevano fatto irruzione in una sua base a Ramyah, sfondandone le barriere.