L’accordo di Google per alimentare i data center col nucleare

Servirà a procurare l'enorme quantità di energia richiesta dai suoi sistemi di intelligenza artificiale, limitando l'impatto ambientale

(AP Photo/David Goldman, File)
(AP Photo/David Goldman, File)
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Lunedì Google ha detto di aver stretto un accordo con Kairos Power, azienda statunitense che, con il sostegno del dipartimento dell’Energia, sta lavorando alla costruzione di piccoli reattori nucleari modulari (SMR, nella sigla inglese) sul territorio americano entro il 2030. Nell’annuncio, Google ha spiegato di voler usare l’energia nucleare di Kairos per «alimentare le tecnologie di intelligenza artificiale che stanno portando importanti progressi scientifici, migliorando i servizi per imprese e clienti e stimolando la competitività nazionale e la crescita economica».

Per poter svolgere i complessi calcoli richiesti per il loro funzionamento, i sistemi basati sull’intelligenza artificiale richiedono infatti un enorme quantitativo di energia. Al momento si ritiene già che negli Stati Uniti il settore dei data center (che oltre a far funzionare buona parte di Internet forniscono i sistemi di calcolo per le AI) consumi circa il 4 per cento dell’elettricità prodotta nel paese, e che potrebbe arrivare al 9 per cento entro il 2030. Le stime variano molto, ma secondo le più preoccupanti all’attuale ritmo di crescita la domanda di energia elettrica per alimentare i data center potrebbe quasi triplicare nei prossimi cinque anni.

Le aziende tecnologiche lo sanno, e stanno cercando un modo di continuare a usare tutta quell’energia elettrica limitando allo stesso tempo le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale. L’energia nucleare, che nel paese non è molto diffusa nonostante la maggior parte della popolazione si dica favorevole alla sua produzione, è una delle soluzioni favorite.

A settembre per esempio Microsoft (tra i principali partner commerciali di OpenAI) aveva annunciato un piano per ottenere energia elettrica da uno dei reattori di Three Mile Island, l’impianto in Pennsylvania diventato famoso alla fine degli anni Settanta per il più grave incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti.

Nel caso di Google, l’azienda ha spiegato che l’accordo con Kairos «fa parte degli sforzi per sviluppare e commercializzare un’ampia gamma di tecnologie avanzate per produrre energia elettrica pulita (ovvero senza emettere gas serra, ndr) per alimentare i nostri data center e uffici in tutto il mondo». L’idea è quella di aiutare Kairos a completare la costruzione dei primi reattori nucleari modulari entro il 2030. Google non ha condiviso i termini finanziari dell’accordo.

Al momento i paesi che stanno lavorando allo sviluppo di propri SMR sono 19, ma ne esistono solo tre già funzionanti: si trovano in Cina e in Russia. Al contrario dei reattori nucleari classici, che sono molto grandi e costosi e richiedono molto tempo per essere costruiti, gli SMR sono pensati per essere costruiti in fabbriche apposite e poi installati dove servono in un secondo momento. Non è però ancora certo che funzioneranno veramente come promesso.

Al momento Kairos Power, con cui Google ha stretto l’accordo, ha iniziato la costruzione di un reattore che servirà a dimostrare il potenziale della loro tecnologia.

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