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  • Domenica 13 ottobre 2024

Due carri armati israeliani hanno fatto irruzione in una base dell’UNIFIL

La missione dell'ONU nel sud del Libano l'ha definita una «palese violazione del diritto internazionale»

Soldati dell’UNIFIL sul muro di cinta di una base
Soldati dell’UNIFIL sul muro di cinta di una base (Daniel Carde/Getty Images)
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L’UNIFIL, la missione dell’ONU nel sud del Libano, ha detto che domenica due carri armati israeliani hanno fatto irruzione in una sua base a Ramyah, sfondandone il cancello. L’UNIFIL l’ha definita «una palese violazione del diritto internazionale», avvenuta peraltro nello stesso giorno in cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto il ritiro «immediato» dei soldati dell’ONU e li ha accusati di «fornire uno scudo umano ai terroristi di Hezbollah».

L’UNIFIL ha raccontato che verso le 4:30 del mattino locali (le 3:30 italiane), mentre i soldati erano nei ricoveri, due carri armati dell’esercito israeliano hanno sfondato la principale entrata della base. I carristi israeliani hanno chiesto più volte di spegnere le luci. Se ne sono andati dopo circa 45 minuti, in seguito alle proteste dell’UNIFIL, che ha notificato che la loro presenza metteva in pericolo i soldati del suo contingente.

Verso le 6:40 locali i soldati della missione hanno sentito diversi spari provenire da un punto un centinaio di metri più a nord di dove si trovavano e hanno visto del fumo, che poi ha raggiunto il campo dell’UNIFIL. Nonostante avessero indossato le maschere protettive, 15 soldati hanno avuto reazioni avverse – irritazioni cutanee e sintomi gastrointestinali – per le quali stanno venendo curati.

«Per la quarta volta in altrettanti giorni, ricordiamo all’esercito israeliano e agli altri attori [Hezbollah] i loro obblighi verso la sicurezza del personale dell’ONU e l’inviolabilità delle sue sedi», ha scritto l’UNIFIL in un comunicato. Negli ultimi giorni infatti l’esercito israeliano ha ferito almeno quattro persone della missione dell’ONU: due soldati e due operatori (venerdì un terzo soldato è stato ferito, ma non si sa da chi).

Domenica la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha parlato al telefono con Netanyahu. Durante la conversazione, dice una nota di Palazzo Chigi, Meloni «ha ribadito l’inaccettabilità che UNIFIL sia stata attaccata dalle forze armate israeliane» e ha «sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di UNIFIL sia sempre garantita».

Sabato 40 paesi che partecipano alla missione avevano diffuso una dichiarazione congiunta in cui dicevano che «queste azioni devono cessare immediatamente e devono essere adeguatamente investigate». Venerdì i governi di Italia, Francia e Spagna avevano definito «ingiustificabili» i nuovi attacchi israeliani alle basi dell’ONU (Francia e Spagna avevano anche chiesto di interrompere le esportazioni di armi a Israele).

– Leggi anche: Benjamin Netanyahu ha chiesto all’UNIFIL di ritirarsi dal sud del Libano