Un collage di alcuni video su TikTok (da sinistra a destra @morganroos, @barstoolsports e @stephantradez)

L’uragano Milton visto da TikTok

Nonostante gli ordini di evacuazione, in Florida c'è chi è rimasto per documentarlo sui social: tra rischi, polemiche e milioni di visualizzazioni

Come ha riassunto in maniera efficace Business Insider, negli ultimi giorni «il miglior posto dove sintonizzarsi per avere notizie sull’uragano Milton» è stato TikTok. Prima che arrivasse in Florida, dove ha causato almeno 12 morti e danni ancora difficili da stimare, Milton era stato preannunciato come l’uragano più intenso degli ultimi cent’anni; e mentre milioni di persone seguivano l’ordine di evacuazione, diversi content creator sono rimasti o sono andati apposta nelle zone a rischio, per documentare il suo passaggio sui social, specialmente su TikTok, tra rischi, critiche e l’attenzione di milioni di persone.

Moltissimi video diventati virali sui social network riguardano la zona di Tampa, a metà della costa occidentale della Florida, la prima a essere stata attraversata dalle piogge intense e dai venti forti portati da Milton nella notte tra mercoledì e giovedì. Tra le persone che si erano rifiutate di evacuare per il suo arrivo c’è l’influencer Morgan Roos, che ha un milione e mezzo di follower su TikTok e proprio lì ha mostrato le finestre del suo appartamento all’undicesimo piano di un grattacielo che scricchiolavano e facevano entrare acqua, raccontando cosa succedeva man mano in diversi video.

Un altro è Ryan Magin, che ha documentato il passaggio di Milton da un palazzo di St. Petersburg, dall’altra parte della baia di Tampa: casa sua infatti era stata distrutta dal passaggio della tempesta Helene, che a fine settembre aveva ucciso più di 200 persone perlopiù tra Florida, Georgia, South e North Carolina. Tra le altre cose Magin ha mostrato strade allagate ed edifici incendiati, probabilmente a causa dello scoppio dei generatori di energia.

Logan Durrance, che ha parlato sui social dell’arrivo di Milton dalla contea di Polk, tra Tampa e Orlando, ha detto al New York Times di aver scoperto proprio sui social che la copertura dello stadio della squadra di baseball dei Tampa Bay Rays era stata divelta, un’ora prima che ne desse notizia Fox News: «È una prospettiva che prima non c’era», ha commentato.

Al di là di ciò che succedeva all’esterno, molte persone hanno dato aggiornamenti puntuali su come si erano preparate ad affrontare l’uragano, per esempio mostrando le scorte di cibo e acqua che avevano messo da parte, le stanze più sicure in cui avevano pianificato di ripararsi e, in seguito, i danni e le notizie su come stavano loro, le loro famiglie e i loro animali. Una di queste è Allie Rae, che ha circa 380mila follower sia su Instagram che su TikTok e tra mercoledì e giovedì ha condiviso una ventina di video che hanno ottenuto in totale decine di milioni di visualizzazioni.

Rae ha detto che non era riuscita a organizzarsi per andare via dalla sua casa di Clearwater, sul golfo del Messico, e che non voleva andare in uno dei centri di emergenza allestiti dal governo. Nei suoi video racconta che lei e la sua famiglia si sono riparati prima in una cabina armadio e poi nel locale della spazzatura, mostra l’acqua che entra dalle portefinestre e altri locali allagati anche a causa di perdite dal soffitto.

Sempre da un grattacielo di Tampa, e sempre su TikTok, un altro ragazzo ha fatto vedere i lampadari traballanti di casa sua a causa dei venti forti e delle piogge portate da Milton, che avevano fatto andare via la corrente nel palazzo. Fino a pochi giorni fa condivideva perlopiù contenuti sul trading ai suoi circa 3mila follower: adesso ne ha più di 600mila e dice di voler donare i ricavi ottenuti dalle visualizzazioni ad attività di soccorso. Un altro ancora ha passato in rassegna i danni nel suo appartamento allagato a bordo di un kayak.

Se da un lato decine di milioni di persone curiose hanno potuto vedere cosa succedeva praticamente in diretta grazie a questi contenuti, dall’altro chi li ha fatti ha ricevuto molte critiche per non aver rispettato le indicazioni delle autorità locali e per aver badato più a condividere post sui social che alla propria sicurezza, potenzialmente rischiando la vita. Prima dell’arrivo di Milton in Florida la giornalista Rebecca Jennings aveva notato che non era un caso che molte delle persone che si erano rifiutate di evacuare fossero content creator professionisti.

È difficile sapere con certezza se queste persone avessero deciso di non evacuare apposta per documentare l’uragano sui social: a ogni modo era chiaro fin dall’inizio che un evento del genere avrebbe avuto un ruolo nell’aumentare visualizzazioni e follower e, di conseguenza, visibilità, guadagni e donazioni. L’esempio più discusso dalla stampa statunitense è quello dell’influencer Caroline Calloway, che nonostante l’ordine di evacuazione non ha voluto lasciare il suo appartamento vista mare a Sarasota, con vari pretesti, e che durante l’uragano ne ha approfittato per promuovere i suoi libri su Instagram.

Altri video ancora hanno contribuito a mettere in rilievo comportamenti discutibili, se non del tutto irresponsabili. È il caso dell’uomo che si era rifiutato di lasciare la sua barca a vela ormeggiata a Tampa: tra gli altri sono diventati virali anche i video in cui si fa chiamare Lieutenant Dan, come il personaggio interpretato da Gary Sinise in Forrest Gump.

Jamie Cohen, professore di studi sui media al Queens College dell’Università della Città di New York, ha spiegato che il racconto dei disastri naturali sui social network è diventato piuttosto comune negli ultimi sei o sette anni, e che viene molto seguito perché in generale alla gente piace «fermarsi a curiosare ed esaminare qualcosa di tremendo». Ma parlando con il Washington Post Cohen ha detto che contenuti di questo tipo funzionano soprattutto perché hanno una prospettiva in prima persona, e permettono così a chi li guarda di avere un’esperienza più diretta di un disastro.

Secondo alcuni influencer comunque questi meccanismi hanno rafforzato il senso di comunità con i loro follower, che nei commenti chiedevano come potessero aiutarli o sembravano essersi presi a cuore la loro situazione, e dicevano di attendere con una certa ansia gli aggiornamenti successivi. La stessa Rae aveva chiesto ai suoi follower suggerimenti su come proteggere al meglio una finestra, sempre nei video, e poi seguito l’indicazione di una persona che le aveva sconsigliato di restare al piano terra dell’edificio. «Non ci siamo sentiti per nulla da soli. Sapevamo che c’erano milioni di persone a guardarci», ha detto: «Non è che potessero salvarci», ma sapere che condividevano con loro quell’esperienza «è stato rassicurante».

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