Lo staff di Donald Trump vuole maggiori misure di sicurezza
Ha chiesto che l'ex presidente possa spostarsi con mezzi e aerei militari per via delle minacce di morte da parte dell'Iran, ma è difficile che venga accontentato
Il comitato elettorale di Donald Trump ha chiesto al governo che l’ex presidente possa spostarsi con veicoli e aerei militari nell’ultima fase della campagna per le presidenziali di novembre, e che in generale sia sottoposto a ulteriori misure di sicurezza. La richiesta è stata resa pubblica dal quotidiano Washington Post: è stata motivata dal fatto che i servizi segreti statunitensi hanno recentemente avvisato lo staff di Trump dell’esistenza di un piano dell’Iran per assassinarlo, per vendicare l’uccisione nel 2020 del generale Qassem Suleimani.
Secondo il Washington Post, il comitato di Trump sarebbe preoccupato soprattutto della possibilità di droni o addirittura missili. Il quotidiano ha visto le email mandate da una delle principali manager della campagna di Trump, Susie Wiles, a Ronald L. Rowe Jr., il capo del Secret Service (l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti). In una di queste Wiles si lamenta del fatto che Trump abbia dovuto cancellare un evento pubblico per «mancanza di personale».
Tra le richieste del comitato c’è l’installazione preventiva di barriere di vetro antiproiettile nei sette “stati in bilico”, cioè quelli che decideranno le elezioni e in cui si concentrano i comizi e gli investimenti dei candidati nelle ultime settimane. «Il comitato di Trump sta chiedendo lo stesso livello di protezione del presidente [Joe] Biden», ha riassunto il New York Times. In realtà, dopo i due attentati della scorsa estate, la sicurezza di Trump è già stata rafforzata sensibilmente.
Il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmi, ha detto al Washington Post che Trump è già sottoposto al «più alto livello di protezione». Le misure includono, tre le altre cose, la presenza di artificieri e unità cinofile, sistemi di sorveglianza digitali, e restrizioni attorno alla sua residenza quando viaggia. La richiesta di spostarsi su un aereo militare non ha precedenti, né è mai stato consentito di farlo a un candidato alla presidenza, ed è pertanto poco probabile che Trump venga accontentato.
La candidata dei Democratici, Kamala Harris, viene scortata dai Marines in quanto vicepresidente degli Stati Uniti e per la stessa ragione viaggia a bordo dell’Air Force Two, che è un aereo militare come l’Air Force One riservato al presidente. Il Secret Service arriva da anni di problemi: è dunque verosimile che abbia faticato ad assecondare tempestivamente alcune esigenze di Trump.
Spesso i candidati cambiano i programmi all’ultimo momento, soprattutto nelle ultime settimane di campagna elettorale. In un caso, prima di un comizio in Wisconsin, non è stato possibile collocare le pesanti barriere antiproiettile (che riparano Trump quando parla in pubblico) all’interno del posto dove sarebbe dovuto intervenire Trump, che così ha dovuto trasformare l’evento in una conferenza stampa per i giornalisti, dentro una sala più piccola.
Si è già parlato delle interferenze dell’Iran nelle elezioni. Tra giugno e luglio alcuni hacker iraniani avevano rubato informazioni alla campagna elettorale di Trump, e per questo il dipartimento di Giustizia aveva incriminato tre membri delle Guardie rivoluzionarie, la forza militare più potente dell’Iran. Venerdì il dipartimento del Tesoro ha adottato nuove sanzioni contro il settore petrolchimico iraniano in risposta all’attacco del regime a Israele del 1° ottobre.