Il procedimento penale contro Piero Fassino per il furto di un profumo si è chiuso con un risarcimento

Piero Fassino fuori da Montecitorio, Roma, 11 giugno 2024 (©Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Press Wire)
Piero Fassino fuori da Montecitorio, Roma, 11 giugno 2024 (©Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Press Wire)

Il procedimento penale contro Piero Fassino per il tentato furto del profumo in un negozio dentro all’aeroporto Fiumicino di Roma è stato archiviato: il giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia ha accolto la richiesta dell’avvocato di Fassino che ha risarcito il negozio con 500 euro.

Il codice penale italiano prevede una serie di cause che permettono al reato di estinguersi prima che si vada a processo: la morte della persona coinvolta, il ritiro della querela, la prescrizione e, dal 2017, anche le cosiddette condotte riparatorie che dimostrano il pentimento dell’imputato il quale può scegliere, prima dell’inizio del processo, di riparare il danno causato dal reato mediante restituzioni o risarcimento.

Lo scorso 15 aprile Piero Fassino, deputato del Partito Democratico molto noto e che in passato è stato anche ministro della Giustizia, era stato denunciato dal personale del duty-free dell’aeroporto di Fiumicino per aver tentato di rubare un profumo Chanel del valore di 130 euro mettendolo nella tasca della giacca. Fassino aveva spiegato, al tempo, di essersi distratto rispondendo al telefono e di aver appoggiato il prodotto in tasca perché aveva le mani occupate. Il giudice per le indagini preliminari ha accettato la richiesta dell’avvocato di Fassino ha detto di aver accettato l’estinzione del reato vista la «particolare tenuità» dell’episodio, cioè la scarsa gravità, e perché Fassino era incensurato.