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  • Venerdì 11 ottobre 2024

A Martinica continuano le violente proteste contro il carovita

Erano iniziate a settembre e sono ripartite in questi giorni, con saccheggi, barricate e scontri con la polizia, dopo alcune settimane di calma: giovedì è stato istituito il coprifuoco

Una foto delle proteste, dall'account X della polizia francese
Una foto delle proteste, dall'account X della polizia francese
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Giovedì a Martinica, isola caraibica che fa parte delle Antille francesi, è stato istituito nuovamente un coprifuoco e il divieto di manifestare e di riunirsi su tutta l’isola fino a lunedì, dopo che sono ricominciate le violente proteste contro il carovita iniziate a settembre. Lo stesso giorno circa cinquanta persone nel capoluogo Fort-de-France hanno invaso la pista dell’aeroporto della città, che è rimasto chiuso per qualche ora: tre voli con più di mille passeggeri a bordo sono stati fatti atterrare nel vicino arcipelago della Guadalupa.

La Martinica dipende dalla Francia (è un dipartimento d’oltremare) e da tempo i suoi abitanti lamentano per il costo della vita molto più alto rispetto a quello della Francia continentale: il cibo, per esempio, costa tra il 30 e il 42 per cento in più. Lo scorso anno il governo francese aveva promesso di affrontare il problema, soprattutto con le aziende che controllano il mercato locale e che sono accusate di gonfiare i prezzi. A settembre la popolazione l’ha però accusato di non star facendo abbastanza e ha dato via a una serie di proteste, alcune delle quali sono sfociate in azioni violente e in scontri con la polizia.

Il 20 settembre era stato istituito il coprifuoco a Fort-de-France e in seguito la situazione si era per lo più calmata, anche dopo la fine del coprifuoco il 26 settembre. Lunedì scorso però uno scontro la polizia in tenuta antisommossa e alcuni manifestanti a Le Lamentin, un comune vicino a Fort-de-France, ha portato a un peggioramento della situazione: da allora ogni notte si sono verificati nuovi episodi di violenza e scontri fra la popolazione e le forze dell’ordine. Giovedì il principale ospedale di Fort-de-France ha detto di aver rimandato tutti i controlli e le operazioni non urgenti.

La polizia ha detto che in questi giorni i manifestanti hanno dato fuoco a circa 400 automobili, fra cui quelle in un grande parcheggio dove erano state parcheggiate centinaia di nuovi modelli importati sull’isola. La prefettura ha detto inoltre che sta indagando sulla morte di un uomo ferito con un’arma da fuoco e poi morto in ospedale che sarebbe stato trovato da alcuni agenti intervenuti per fermare il saccheggio di un centro commerciale nel comune di Le Robert. Al momento però è stato escluso il coinvolgimento della polizia, che secondo la prefettura «non ha usato le armi durante i disordini». Numerose strade sono state bloccate dalle barricate erette dai manifestanti.

Diverse fonti interne alla polizia rimaste anonime hanno detto all’agenzia di stampa AFP che mercoledì notte sono stati feriti dodici agenti della Gendarmerie, un corpo militare con compiti di polizia (come i Carabinieri italiani) che in Francia ha giurisdizione nei piccoli centri abitati e nelle località di confine, oltre a 14 agenti feriti negli ultimi giorni. Sono state inoltre arrestate 6 persone.