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  • Venerdì 11 ottobre 2024

Che cos’è la missione UNIFIL

Fu istituita dalle Nazioni Unite nel 1978, opera al confine fra Israele e Libano e partecipa anche l'Italia: ieri alcune sue basi sono state attaccate dall'esercito israeliano

Due soldati UNIFIL nel 2019 (AP Photo/Hussein Malla, File)
Due soldati UNIFIL nel 2019 (AP Photo/Hussein Malla, File)

Da ieri in Italia e non solo si sta parlando molto della missione UNIFIL delle Nazioni Unite stanziata nel sud del Libano, dopo che giovedì l’esercito israeliano ha attaccato alcune basi della missione che si trovano in una zona di combattimento fra l’esercito israeliano e il gruppo politico e militare libanese Hezbollah. L’attacco ha ferito due persone ed è stato seguito da dure critiche nei confronti di Israele da parte della comunità internazionale, inclusa l’Italia, dato che il personale delle missioni dell’ONU non dovrebbe mai essere colpito, indipendentemente dal luogo in cui si trova.

La missione UNIFIL, acronimo di United Nations Interim Force In Lebanon (Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite, in italiano), fu istituita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 1978 e più volte rinnovata con lo scopo di definire e garantire il rispetto del confine tra Israele e Libano e favorire il raggiungimento di una tregua stabile e pacifica tra i due paesi.

Oggi con UNIFIL sono stanziati in Libano più di 10mila soldati provenienti da 50 paesi diversi, a cui si aggiungono circa 750 civili libanesi e internazionali che lavorano nelle basi. L’Indonesia è il paese con il contingente più numeroso, composto da circa 1.200 soldati, seguito da quello italiano, di circa mille. Anche il portavoce attuale della missione è italiano e si chiama Andrea Tenenti.

UNIFIL fu creata dopo che Israele invase il Libano per la prima volta (nel 1978) e occupò un’area profonda circa 20 chilometri dal confine, fino al fiume Leonte. L’invasione fu una ritorsione agli attacchi che l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), la principale organizzazione armata palestinese, faceva contro il territorio israeliano usando il sud del Libano come base.

Pochi giorni dopo il Consiglio di sicurezza dell’ONU approvò la risoluzione 425, con cui impose a Israele il ritiro dal territorio libanese e istituì la missione UNIFIL, a cui parteciparono vari paesi tra cui l’Italia. Il mandato iniziale dell’UNIFIL era di «confermare il ritiro di Israele dal sud del Libano» e di ripristinare pace e sicurezza.

Negli anni successivi Israele rientrò in Libano più volte, occupandone anche una parte per diversi anni, fino a che non si ritirò nel 2000. Al tempo, in mancanza di un accordo fra i due paesi, fu l’ONU a occuparsi di tracciare una linea di demarcazione provvisoria, la cosiddetta Blue Line, sulla base della risoluzione 425.

– Leggi anche: Tra Israele e Libano non esiste un confine

Nel 2006, dopo un’altra guerra tra Israele e Hezbollah, il mandato di UNIFIL fu rinnovato e ampliato nuovamente con la risoluzione 1701, approvata dopo un’altra invasione israeliana del paese: secondo la risoluzione, l’UNIFIL ha il compito di monitorare la cessazione delle ostilità con l’aiuto dell’esercito regolare libanese, l’unico in teoria ad avere la facoltà di operare e maneggiare armi nel sud del Libano (oltre a UNIFIL). In realtà, a causa della debolezza dell’esercito libanese e di un mandato da sempre poco chiaro dell’UNIFIL, quel territorio è di fatto controllato da Hezbollah, che lo ha militarizzato.