Una serie così brutta che ha fatto il giro
Dieci anni fa uscì su YouTube il primo episodio di "The Lady" di Lory Del Santo, la più amata e seguita tra le webserie amatoriali e trash di quel periodo
di Gabriele Niola
L’8 ottobre del 2014 fu caricata sul canale YouTube LoryDelSanto la prima puntata di The Lady – L’amore sconosciuto. È una webserie, cioè una serie distribuita solo online, scritta e diretta da Lory Del Santo, ex modella, attrice e personaggio televisivo diventata nota tra gli anni ‘80 e ‘90, anche per un legame sentimentale molto importante con il chitarrista Eric Clapton. In un paio d’anni sarebbe diventata uno dei primi fenomeni italiani di YouTube, anche se più per i meme e l’ilarità che generava che non per l’apprezzamento dei suoi spettatori.
Nelle scene iniziali di quel primo episodio viene presentata la protagonista, Lona (la Lady del titolo), interpretata da Gloria Contreras, modella e attrice che aveva già lavorato in qualche programma tv. Mentre si veste e si prepara per uscire, uno specchio appeso al muro cade e si rompe, e dalla sua voce fuori campo si capisce molto di quello che la webserie sarà: un racconto con una sceneggiatura sconclusionata e molto vaga, fatta di frasi fatte ed evocative, dialoghi in cui ognuno sembra andare per conto proprio («Devo apparire forte ma invece sono fragile, una goccia d’acqua in mezzo al mare»), personaggi stereotipati, grande insistenza sui temi del lusso e degli affari e ambientazioni esclusive ma asettiche.
Fin dalla sua uscita The Lady – L’amore sconosciuto è stato considerato brutto e involontariamente divertente. Nacque come l’imitazione di molte cose diverse che unite ne hanno creata una nuova e a suo modo originale, e a differenza di altre produzioni simili è diventata un fenomeno unico, capace di dire molto dei suoi anni. Nel corso delle sue tre stagioni, alla fine, ha attirato un seguito composto non solo da chi lo vedeva per riderne.
Nel 2014 la produzione di contenuti per YouTube era ancora agli inizi in Italia. Solo nel 2010 si era formata una scena consistente di youtuber, e nel 2011 erano arrivate le prime produzioni di finzione (come Freaks, una webserie che metteva insieme quelli che all’epoca erano alcuni degli youtuber più seguiti). Tra il 2011 e il 2014 erano nati alcuni fenomeni che poi avrebbero segnato quel primo periodo e sarebbero cresciuti negli anni successivi, come il collettivo ThePills o, ancora prima, la TheJackaL. Si trattava di produzioni indipendenti, svincolate dalle consuete case di produzione per il cinema o per la televisione, pensate e realizzate da persone sotto i trent’anni per un pubblico più o meno coetaneo. In quello scenario The Lady si presentava come una cosa ben diversa: una produzione per un pubblico in quel momento ancora legato al consumo di televisione generalista, che non si pensava fosse attirato da YouTube, almeno non per vedere qualcosa che non fossero clip televisive.
Erano gli anni in cui la diffusione e pubblicazione di contenuti su YouTube cominciava a essere importante, ma anche quelli in cui si cominciava a superare un modello di televisione generalista portato avanti da Mediaset, con trasmissioni come Uomini e Donne. Ogni puntata di The Lady, fin dalla prima, si propone come una filiazione diretta di quell’estetica. Ci sono musiche e grafiche simili a quelle del canale tematico Fashion TV e l’estetica è simile a quella delle televisioni generaliste nei programmi del pomeriggio. Il suo attore più noto all’epoca era Costantino Vitagliano, tronista (cioè quello che viene corteggiato dalle concorrenti) di Uomini e Donne. Le ambientazioni della serie sono in teoria tutti contesti di lusso, nella pratica non molto, mai veramente allestiti in modo cinematografico e sempre poco caratterizzati, dei non luoghi che, come i personaggi della serie, rispondono a uno stile coatto-chic. C’è una grande attenzione alla moda, ai corpi palestrati e alla celebrazione della bellezza, con un palese tentativo di replicare pose, location e stile dei servizi di moda. Tra i temi che ritornano ci sono quelli dell’ossessione per l’apparenza, dei sentimenti, dell’attrazione sessuale e della violenza. Nel primo episodio proprio Costantino Vitagliano è protagonista di una scena in cui approccia e strattona con durezza e modi bruschi la protagonista, la quale lo ammonisce dicendo: «Questa tua violenza non è assolutamente giustificabile».
Prima di iniziare a pensare e girare The Lady, Lory Del Santo aveva già caricato sul suo canale diversi video brevi che, visti oggi, sembrano delle prove per arrivare allo stile che poi avrà la serie. In questi video compaiono molte delle modelle e dei modelli che poi sarebbero stati protagonisti della serie, come Gloria Contreras, Natalia Bush o la stessa Lory Del Santo (che però non è mai comparsa in The Lady). Come ha poi raccontato lei stessa, la serie nasce come un cortometraggio, il secondo di quella che Lory Del Santo pensava potesse essere una trilogia. Il primo era stato The Night Club – Osare per credere, pubblicato su YouTube nel 2013, in cui Aida Yespica e Gloria Contreras sognano di esibirsi in un night club, entrano in uno di questi quando è ancora chiuso e lentamente vengono coinvolte dalla musica in una serie di esibizioni sul palco vestite con dei costumi, e affiancate da affascinanti camerieri e inservienti. Lì c’è anche una delle frasi che meglio riassumono tutta la produzione di Lory Del Santo: «Essere esibizionisti non è un difetto, è un pregio».
Durante la realizzazione The Lady ha raggiunto il minutaggio di un lungometraggio (gli episodi, tutti insieme, durano circa 120 minuti) ed è stata quindi presa la decisione di dividerlo in capitoli e distribuirlo come una serie online in dieci puntate. La trama racconta di una donna d’affari, molto ricca (definita a un certo punto «una donna con un passato top secret e un futuro complesso»), che ha dovuto prendere in mano le aziende del marito dopo la sua morte in un incidente aereo misterioso. Ci sono le invidie delle persone che lavorano con lei, gli intrighi di quelle che lavorano per lei e soprattutto nelle stagioni successive anche «i cattivi». Nonostante siano chiare le posizioni, i rapporti di forza e gli schieramenti, The Lady non ha mai un reale intreccio. Una delle cose più strane e che la rendono unica è il fatto che quasi ogni scena introduca una trama o sottotrama nuova, spesso anche personaggi nuovi, senza che poi siano portati avanti nelle puntate successive. A differenza di qualsiasi altra cosa giudicata “brutta”, si può dire che The Lady non sia noioso e anzi molto vario.
Meno di un mese dopo la pubblicazione della prima stagione, anche grazie a un articolo sul sito d’informazione Vice che ne faceva notare l’assurdità, le visualizzazioni cominciarono a crescere, fomentate dai commenti ironici. Già alla fine della prima stagione le puntate erano arrivate al centinaio di migliaia di visualizzazioni in media, numeri molto alti per l’epoca. Come già detto poi molta della sua fama passava per i meme (pratica che, vale la pena ripeterlo, nel 2014 non era frequente nella parte italiana della rete). Tutto della serie, dal fatto che gli attori fossero doppiati con voci che non si attaccano bene al labiale, alla fotografia molto amatoriale, fino al montaggio sconnesso, alle musiche, alla recitazione poco professionale e soprattutto alla scrittura che procede per sentenze slegate, si rivelò ideale per essere ripreso, schernito e citato.
Quello rappresentato era già all’epoca un immaginario superato: quello delle televisioni Mediaset degli anni Duemila, invecchiato rapidamente, e quindi già storicizzato e molto legato, nell’opinione comune, al berlusconismo, nel 2014 percepito come al tramonto dopo diversi scandali. La stessa Lory Del Santo in un’intervista del 2024 a Elle Decor ha detto di Berlusconi: «L’ho sempre ammirato come personaggio: se nella serietà di dare lavoro riesci a mantenere la leggerezza e a far sorridere raccontando barzellette, allora sei dotato di un pregio incredibile. È anche a questo che mi sono ispirata per The Lady». A differenza di qualsiasi altra produzione però quella di Lory Del Santo aveva la particolarità di non raccontare quel mondo da fuori, ma da dentro, in maniera partecipe, mettendo le figure del sottobosco televisivo in primo piano, protagoniste, ed esaltandone i valori.
I meme e le prese in giro di The Lady che per molto tempo hanno alimentato la visione ironica della serie erano soprattutto basate sui dialoghi, stranissimi per composizione, assurdi quando parte di un’interazione, molto ambiziosi nelle idee di chi li ha scritti e recitati con pochissima espressività. Succede sia se si parla di sesso, in scene simili a quelle dei film porno ma senza l’atto sessuale («So io come far divertire una donna»; «Sei uno stallone!»; «Adoro acquistare oggetti femminili, mi eccita!»), sia nelle molte scene in cui la protagonista esterna i suoi pensieri («Devo uscire da una stasi ipnotica») o la sua visione del mondo («Lona cos’è l’amore per te?» – «Frammenti di tante emozioni») oppure quando gli altri parlano di lei («Quella donna è bollente! Se la tocchi ti scotti!») o ancora negli scambi che ambiscono a essere maniere sofisticate di flirtare («Le conosco le donne come te, ogni volta che vorrò sarai mia» detto da un uomo mentre si leva la maglietta e «Sbagli, hai puntato troppo in alto. Io sono capricciosa!» detto dalla donna girandosi dall’altra parte), che infine quando si presentano gli intrighi («Lei deve morire, è una partita a due, ma io sono più forte perché agisco nell’ombra»).
A testimonianza del successo che ebbe The Lady e della sua particolarità, quando l’anno successivo uscì la seconda stagione, nella prima puntata era presente come guest star il comico Maccio Capatonda. Il ruolo non era pensato per ridere e nemmeno la sua partecipazione lo era: disse che non lo aveva fatto per prendere in giro l’operazione ma perché aveva riconosciuto in The Lady lo stesso atteggiamento che aveva spinto lui, molti anni prima, a fare le sue prime produzioni da sé. Aveva cioè apprezzato il fatto che parlasse della visione del mondo di Lory Del Santo, a prescindere dalla sua complessità.
Lo stile e il tono della seconda stagione (sottotitolata L’odio passionale) furono gli stessi della prima ma la ricezione fu da subito diversa. Circa un mese dopo l’uscita della prima puntata Lory Del Santo e alcuni membri del cast furono ospiti al Lucca Comics & Games di quell’anno, dove furono considerati come celebrità. Il più fotografato e cercato fu l’attore che interpretava Chang, cameriere in livrea che interviene per minuscole battute e viene accusato di incompetenza e trattato malissimo («È la maniera in cui racconto la difficoltà di trovare collaboratori validi» aveva spiegato Lory Del Santo). Il successo in quella sede, proprio di quel personaggio, certificò come in quel momento la componente di divertimento fosse uno degli elementi cruciali del successo alla serie.
Nel 2016 la trasmissione Le Iene mandò in onda un servizio in cui attraverso videocamere nascoste avevano documentato come si svolgesse la produzione di The Lady. Lory Del Santo aveva già raccontato in diverse interviste come tutto fosse molto rapido nella realizzazione («Giro in velocità perché sono molto sicura di quello che voglio» aveva detto a Oggi) e da quel servizio si capiva molto della natura improvvisata, rapida e amatoriale del prodotto finito, di cui la stessa Del Santo ha sempre parlato come di una grande opera. In quell’intervista a Oggi, come in molte altre, aveva poi spiegato anche come mai non ci fosse una trama con un intreccio propriamente detto ma solo un procedere per sentenze: «Credo che le risposte non siano tanto “Cosa ha fatto quella dopocena” ma le risposte della vita. Cosa ci dobbiamo aspettare da questa vita? O meglio cosa dobbiamo scegliere in questa vita? Ho tante soluzioni e tanti suggerimenti da raccontare, ogni giorno scrivo 10 scene».
Nonostante tutto a partire dalla seconda stagione le visualizzazioni di The Lady cominciarono a essere al livello delle produzioni indipendenti più viste nel mondo: circa un centinaio di migliaia per gli episodi meno visti e mezzo milione per il pilota. La quantità fa pensare che, oltre a chi la guardava per riderne e commentarla, ci fosse anche un pubblico più tradizionale. Oggi il primo episodio ha 1,3 milioni di visualizzazioni, mentre il video più visto del canale (quello con tutta la seconda stagione integrale) ne ha 11 milioni.
La terza stagione, sottotitolata La perfidia patinata, è stata anche quella finale. Nell’ultima puntata Lona capisce che avrà sempre dei nemici ma anche che non smetterà di lottare perché tutti riconoscano le sue capacità artistiche e manageriali. In un’ultima scena nella quale Gloria Contreras in abito lungo guarda le montagne da un belvedere, la voce fuoricampo che doppia il suo personaggio parla di bene e male, di persone che «si fanno esplodere per fare la differenza» e di stare insieme e volersi bene, con in sottofondo la “Carmen” di Bizet. «Siamo soli ma forse per questo siamo artisti» è la frase che chiude tutto, prima di un’ultima posa da shooting di moda.