Un tribunale della California ha stabilito che Google dovrà aprire il suo store online alla concorrenza

(Greg Bulla/Unsplash)
(Greg Bulla/Unsplash)

Lunedì un tribunale federale della California ha stabilito che Google dovrà adottare una serie di misure per rispettare le norme sulla concorrenza. A partire dal 1° novembre e per i prossimi tre anni, l’azienda dovrà garantire la presenza di app store sviluppati da aziende concorrenti su Google Play, il suo negozio online. Nello stesso periodo di tempo, l’azienda dovrà permettere agli sviluppatori di proporre agli utenti sistemi di pagamento diversi da quello di Google. La sentenza impedirà inoltre a Google di stipulare accordi con i produttori di smartphone che prevedono di preinstallare Google Play sui dispositivi, e di condividere i ricavi generati dal suo store online con altri distributori di app.

La decisione è la conseguenza del verdetto con cui, nel dicembre dello scorso anno, una giuria federale di San Francisco aveva stabilito che Google violasse le leggi statunitensi sulla libera concorrenza a danno di Epic Games, azienda produttrice di videogiochi conosciuta soprattutto per Fortnite. Epic Games aveva accusato Google di esercitare di fatto un monopolio nel settore della distribuzione delle applicazioni sugli smartphone e dei pagamenti che si possono fare al loro interno. La società, in particolare, protestava contro le commissioni applicate da Google ogni volta che un’app – in questo caso Fortnite – viene scaricata dal suo store (Google Play), e allo stesso tempo sosteneva che Google rendesse praticamente impossibile a chi sviluppa applicazioni di fare a meno di quello store.

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