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  • Lunedì 7 ottobre 2024

L’incerto finale del Mondiale di MotoGP

Mancano solo quattro gare e Francesco Bagnaia è ad appena 10 punti dal primo in classifica, Jorge Martín, con cui ha una rispettosa rivalità

Francesco Bagnaia, con il numero 1, e Jorge Martín (AP Photo/Gregorio Borgia)
Francesco Bagnaia, con il numero 1, e Jorge Martín (AP Photo/Gregorio Borgia)
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Lo scorso weekend il pilota italiano di MotoGP Francesco Bagnaia ha vinto sia la sprint race sia il Gran Premio del Giappone, sul circuito di Motegi. Con queste due vittorie Bagnaia, che ha 27 anni e ha vinto gli ultimi due Mondiali di MotoGP (il principale campionato internazionale di gare di moto), si è portato a 382 punti in classifica, dieci in meno del ventiseienne spagnolo Jorge Martín, primo con 392 punti. Quando mancano solamente quattro Gran Premi e quattro sprint race alla fine, l’esito del Mondiale rimane quindi molto incerto.

Se i Gran Premi assegnano punti ai primi quindici piloti classificati (con il primo che ne prende 25, il secondo 20 e il terzo 16), le sprint race, gare introdotte dalla scorsa stagione che si svolgono il sabato prima del Gran Premio, durano la metà rispetto alle gare della domenica e assegnano un punteggio solamente ai primi nove piloti classificati. Chi vince la sprint race ottiene 12 punti, il secondo ne prende 9, il terzo 7 e poi a scalare fino al nono posto. Questo significa che, mancando quattro Gran Premi e quattro sprint, i piloti possono potenzialmente fare ancora 148 punti vincendo tutte e otto le gare. La doppietta ottenuta da Bagnaia nel weekend intanto gli ha consentito di recuperare 11 punti a Martín, che è arrivato secondo in gara rimontando dall’undicesimo posto di partenza, e quarto nella sprint.

L’ultimo giro di Bagnaia nel Gran Premio del Giappone

Quella tra Bagnaia e Martín è una competizione che va avanti dalla scorsa stagione, quando arrivarono primo e secondo nel Motomondiale. Bagnaia era già campione in carica, e staccò Martín di 39 punti (467 a 428), nonostante a metà della stagione avesse corso alcune gare in condizioni fisiche precarie per via di un incidente. In questa stagione guidano entrambi la stessa moto, la Ducati Desmosedici GP24, nonostante partecipino al Motomondiale con due scuderie diverse. Bagnaia gareggia infatti per il Ducati Lenovo Team, cioè la scuderia della Ducati Corse, mentre Martín corre per la Pramac Racing, un team italiano che utilizza le moto della Ducati (ma che dalla prossima stagione ha fatto un accordo con la giapponese Yamaha per usare le sue moto).

Quest’anno il Motomondiale è particolarmente equilibrato e ogni weekend succedono cose che spostano di volta in volta l’inerzia della competizione verso Bagnaia o Martín. Bagnaia per esempio ha vinto le ultime tre sprint race, ma due settimane fa è caduto durante il Gran Premio dell’Emilia-Romagna. La scorsa settimana invece Martín è caduto durante la sprint race, facendo quindi zero punti, ma il giorno dopo ha vinto il Gran Premio di Indonesia. Nel frattempo piloti come Enea Bastianini e Marc Márquez stanno diventando sempre più competitivi e ultimamente contendono spesso la vittoria di Gran Premi e sprint race a Bagnaia e Martín, anche se hanno rispettivamente 313 e 311 punti, quindi un’ottantina in meno di Martín, e quindi è quasi impossibile che possano ambire al titolo.

Lo scorso primo agosto, di rientro dalla pausa estiva con Martín in vantaggio di 37 punti, gli esperti di The Race fecero alcune previsioni sull’esito del Mondiale: alcuni consideravano Martín il favorito, altri ritenevano più probabile una rimonta di Bagnaia, mentre per qualcun altro la cosa più probabile era che tutto si sarebbe deciso a Valencia nell’ultimo weekend di gare, quello del 16 e 17 novembre. Potrebbe andare in effetti così.

L’aspetto che molti commentatori stanno notando è che la rivalità tra i due piloti, a differenza di alcune recenti grandi rivalità nel Motomondiale (quella tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, o tra Rossi e Márquez, per esempio), rimane circoscritta alla pista: «Rispetto e stima reciproca: Bagnaia e Martín non si risparmiano in pista, ma è un duello all’insegna del fair play», ha scritto lunedì Paolo Lorenzi su Sky Sport. Ma anche «gli anni degli sgambetti psicologici sono finiti», in riferimento a rivalità più accese fatte di provocazioni e trash talking, come viene definito in inglese un tipo di comunicazione che nello sport mira a far innervosire o intimorire l’avversario.

Jorge Martín e Francesco Bagnaia parlano dopo una gara (Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Dopo il Gran Premio del Giappone, Martín ha parlato di come gareggiando contro si migliorino l’un l’altro, spingendosi vicendevolmente a essere piloti migliori. Prima di salire sul podio per la premiazione, i due hanno anche scherzato sulla possibilità di arrivare a pari merito in classifica generale prima del Gran Premio di Valencia. Entrambi sono due piloti talentuosi. Martín, che non ha mai vinto il Mondiale nella MotoGP ma lo vinse nel 2018 nella Moto 3, viene considerato un pilota più istintivo e leggermente più veloce, nel senso che dà il meglio sui giri lanciati, in qualifica o nelle sprint race (da quando esistono ne ha vinte più di tutti, anche se con le ultime tre vittorie Bagnaia si sta avvicinando: sono 12 a 10).

Bagnaia invece viene ritenuto un pilota più completo, costante, bravo nel gestire le gomme e il ritmo della gara (in Giappone è stato primo per tutto il Gran Premio, senza mai farsi superare). Come ha detto domenica lo stesso Martín, comunque, entrambi stanno perfezionando il loro stile di guida: lui è migliorato nella gestione delle gare, Bagnaia nel giro veloce e nelle sprint race. Il prossimo weekend di gare sarà il 19 e 20 ottobre in Australia, nel circuito di Phillip Island.

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