Israele ha ripreso ad attaccare il campo profughi di Jabalia
Si trova nel nord della Striscia di Gaza ed è la quarta volta che l'esercito israeliano lo bombarda: ritiene che Hamas si stia riorganizzando lì
Israele ha ordinato una nuova evacuazione del campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove il suo esercito ha avviato un’operazione di terra preceduta da alcuni attacchi aerei compiuti nella notte tra sabato e domenica. Quello di Jabalia è il campo profughi più grande della Striscia ed è stato in gran parte distrutto dagli attacchi israeliani degli ultimi mesi: l’esercito israeliano ha sostenuto di aver colpito decine di obiettivi legati ad Hamas, tra cui depositi di armi, tunnel ed edifici utilizzati dai miliziani, che in base alle informazioni di intelligence citate da Israele starebbero cercando di riarmarsi proprio lì.
Al contrario di quello che potrebbe far pensare la definizione, i campi profughi palestinesi non hanno tende e baracche ma assomigliano piuttosto a città con strade ed edifici, anche se fatiscenti e senza molte infrastrutture di base: si chiamano così perché nacquero decenni fa come temporanei, ma nel tempo sono diventati insediamenti permanenti. Prima della guerra, a Jabalia vivevano più di 100mila persone e adesso molte di quelle che erano fuggite e ritornate sono di nuovo state costrette ad andare via.
Quello appena cominciato è il quarto grosso attacco di Jabalia dall’inizio dell’invasione di Israele nella Striscia di Gaza avviata in seguito agli attacchi compiuti dal gruppo radicale palestinese Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre del 2023.
L’esercito israeliano ha confermato di aver compiuto i bombardamenti che erano stati segnalati nella notte a Jabalia, aggiungendo che le sue truppe in precedenza impegnate nella zona di Rafah e nel cosiddetto corridoio Philadelphi, vicino al confine con l’Egitto, hanno circondato la città. Le immagini diffuse sui social network mostrano i carri armati israeliani avvicinarsi al campo profughi e i danni degli ultimi bombardamenti. Secondo il giornalista di Al Jazeera Moath al-Kahlout, che è sul posto, gli attacchi compiuti nella notte hanno ucciso un’intera famiglia, ferendo anche donne e giornalisti.
Parallelamente all’operazione a Jabalia l’esercito israeliano ha esteso gli ordini di evacuazione al resto del nord della Striscia, sostenendo di aver invece ampliato le zone designate come sicure nella parte meridionale del territorio, dove si è concentrata la gran parte della popolazione civile palestinese. Gli ordini di evacuazione riguardano tra le 150mila e le 250mila persone. Durante l’invasione comunque l’esercito israeliano ha attaccato in diverse occasioni anche zone che in precedenza aveva indicato come sicure.