Almeno 31 presunti ribelli maoisti sono stati uccisi dai militari indiani nella foresta di Abujhmad

tre militari indiani in cima a una collina con sullo sfondo un paesaggio verde rurale
Soldati dell'esercito indiano durante un'esercitazione ad agosto del 2024 (AP Photo/Channi Anand)

Venerdì l’esercito indiano ha ucciso almeno 31 presunti ribelli maoisti nella foresta di Abujhmad, nello stato indiano del Chhattisgarh, dopo uno scontro armato durato nove ore. La notizia è stata data dalla polizia locale, che ha detto che le forze speciali dell’esercito hanno individuato un gruppo di circa 50 presunti ribelli sulla base di informazioni di intelligence e l’hanno circondato. L’esercito ha detto che nessuno dei soldati è stato ucciso o ferito, mentre i ribelli non hanno per ora diffuso dichiarazioni ufficiali.

Il conflitto armato fra l’esercito indiano e i ribelli maoisti, noti come naxaliti, è iniziato nel 1967, dopo che i naxaliti diedero il via a una rivolta armata con l’obiettivo di migliorare il tenore di vita delle comunità delle aree più povere dell’India, chiedendo più posti di lavoro e una maggiore equità nella distribuzione della ricchezza derivata dalle risorse naturali. Il movimento è ancora oggi attivo in diversi stati indiani centrali e settentrionali e si ispira al leader e dittatore comunista cinese Mao Zedong.

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