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  • Venerdì 4 ottobre 2024

C’è stato un nuovo grosso bombardamento israeliano su Beirut

Secondo fonti dell'esercito l'obiettivo sarebbe stato il presunto nuovo leader di Hezbollah, successore di Hassan Nasrallah: intanto tre ospedali hanno sospeso le attività

Il bombardamento israeliano su Beirut il 4 ottobre 2024 (AP Photo/Hussein Malla)
Il bombardamento israeliano su Beirut il 4 ottobre 2024 (AP Photo/Hussein Malla)
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Intorno alla mezzanotte locale di venerdì (le 23 di giovedì in Italia) Israele ha compiuto un grosso bombardamento su Beirut, la capitale del Libano, che era già stata colpita da numerosi attacchi nei giorni scorsi. L’attacco ha colpito Dahieh, quartiere nella periferia meridionale con una forte presenza del gruppo politico e militare libanese Hezbollah: non è chiaro quante persone siano state uccise e quali danni siano stati causati. Nel frattempo sono proseguite anche le operazioni di terra nel sud del Libano, che martedì era stato invaso da Israele e dove giovedì sono stati inviati ancora più soldati.

Tre fonti anonime dell’esercito israeliano hanno detto al New York Times che l’obiettivo dell’attacco a Dahieh era un bunker di Hezbollah dove sarebbero stati presenti alcuni capi dell’organizzazione: fra questi ci sarebbe stato Hashem Safieddine, cugino del leader del gruppo Hassan Nasrallah, ucciso la scorsa settimana in un bombardamento sempre a Dahieh. Safieddine è considerato da molti un possibile successore di Nasrallah, che aveva guidato il gruppo per più di 30 anni.

L’esercito israeliano sostiene di aver ucciso, dall’inizio dell’invasione, circa 250 combattenti di Hezbollah, tra cui alcuni importanti comandanti. Tra le persone uccise ce ne sarebbero 15 morte in un bombardamento su alcuni uffici pubblici a Bint Jbeil, una grossa città nel sud del paese, e ci sarebbe Muhammad Rashid Sakafi, il responsabile delle comunicazioni di Hezbollah, che al momento non ha confermato. Venerdì pomeriggio tre ospedali del sud del Libano hanno fatto sapere di aver sospeso le attività per via degli attacchi israeliani. In un comunicato citato dall’agenzia di stampa nazionale, l’ospedale di Santa Teresa, a sud di Beirut, ha segnalato «gravi danni» a causa dei bombardamenti di giovedì.

Intanto secondo i dati diffusi dal governo libanese sono più di 300mila le persone – perlopiù siriane – che negli ultimi dieci giorni hanno lasciato il Libano per scappare verso la Siria a causa del conflitto. Uno dei bombardamenti israeliani ha provocato un cratere profondo quasi quattro metri e reso inaccessibile la strada usata ogni giorno da migliaia di profughi a Masnaa, al confine tra Libano e Siria.

Persone siriane in transito verso Masnaa, al confine tra Libano e Siria, venerdì 4 ottobre (AP Photo/ Samer Husseini)

Israele ed Hezbollah sono in conflitto da anni, ma gli scontri si sono intensificati notevolmente dopo gli attacchi del 7 ottobre contro Israele compiuti da Hamas, che come Hezbollah è sostenuto dall’Iran. Due settimane fa poi migliaia di dispositivi elettronici dei membri di Hezbollah erano esplosi, in quella che è considerata una complessa operazione di intelligence di Israele. Da allora i bombardamenti israeliani sul Libano sono aumentati moltissimo.

A partire dal 20 di settembre Israele ha avviato la campagna di bombardamenti più intensa contro il Libano da quasi vent’anni a questa parte. I bombardamenti hanno ucciso più di mille persone nel giro di pochi giorni, in buona parte civili, e creato gravi danni soprattutto nel sud del Libano e nella parte meridionale di Beirut, appunto le zone su cui Hezbollah esercita maggiore controllo.

Sempre giovedì c’è stato un grosso attacco israeliano anche in Cisgiordania: secondo le autorità sanitarie palestinesi 18 persone sono state uccise in un bombardamento sulla città di Tulkarm. Venerdì sera Hamas ha detto che nell’attacco è stato ucciso Zahi Yaser Oufi, il leader locale delle brigate al Qassam, il braccio armato dell’organizzazione, confermando quello che l’esercito israeliano aveva detto poco dopo il bombardamento. Hamas ha aggiunto che insieme a Oufi sono stati uccisi altri 7 combattenti.

L’agenzia di stampa dell’Autorità Nazionale Palestinese Wafa ha scritto che l’obiettivo del bombardamento era un bar piuttosto frequentato, e che è stata uccisa anche una famiglia che si trovava in una casa vicina. Solitamente le operazioni israeliane in Cisgiordania impiegano droni o mezzi di terra. L’impiego di aerei da guerra come fatto giovedì è abbastanza insolito, e ha probabilmente contribuito all’uccisione di così tante persone.

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