Lea Pericoli in una foto del 1964 (Keystone/Getty Images)

È morta Lea Pericoli

Fu la più importante tennista italiana tra gli anni Cinquanta e Settanta, e poi un'apprezzata giornalista e telecronista; aveva 89 anni

Venerdì mattina è morta a 89 anni Lea Pericoli, che fu una forte tennista italiana tra gli anni Cinquanta e Settanta, e poi un’autorevole giornalista e telecronista, la prima donna a commentare il tennis in Italia.

Pericoli era nata a Milano nel marzo del 1935, ma trascorse l’infanzia in Africa tra Etiopia, Eritrea e Kenya, prima di tornare in Italia a diciassette anni. Qui cominciò la sua carriera da tennista, durante la quale vinse diversi tornei internazionali sia in singolare sia in doppio (oltre a 27 campionati italiani, un record) e per quattordici anni fu la miglior tennista italiana del ranking, tra il 1959 e il 1976.

Dopo il ritiro, diventò un’apprezzata commentatrice televisiva, la prima donna a fare una telecronaca di una partita di tennis in Italia, per l’emittente Telemontecarlo (che era trasmessa anche in Italia). Per anni inoltre intervistò i tennisti e le tenniste in campo agli Internazionali, il principale torneo tennistico italiano che si gioca ogni anno a Roma.

Era molto apprezzata per la sua eleganza sia quando giocava, sia quando raccontava il tennis: Gianni Clerici, il più noto giornalista a occuparsi di tennis in Italia, la soprannominò per questo La Divina. Anticipò i tempi in molte cose, come quando fu una delle prime donne a indossare la gonna corta su un campo da tennis. Il suo modo di giocare, combattivo ma elegante, e il suo modo di vestirsi all’avanguardia la fecero diventare molto popolare e contribuirono al crescente successo del tennis in Italia.

Lo scorso anno, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, parlò tra le altre cose della scelta dei vestiti: «Ho giocato con tenute estremamente coraggiose, anche se sapevo scegliere i momenti. Se dovevo affrontare le più forti, tipo Billie Jean King, la numero uno, che peraltro una volta ho battuto, stavo più sul classico. Non volevo rischiare critiche, essere accusata di distrazioni, di pensare più all’abbigliamento che al gioco. Diciamo che ho sempre saputo osare ma con intelligenza».

È anche nota per il suo impegno e per aver prestato il volto in alcune campagne per la ricerca contro i tumori: lei stessa ne ebbe due, un carcinoma all’utero nel 1972 (quando ancora giocava) e un tumore al seno nel 2012, e guarì da entrambi.

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