Israele continua ad attaccare i leader di Hezbollah
Buona parte del comando politico e militare del gruppo in Libano è stata uccisa dai bombardamenti, e dopo Hassan Nasrallah l'obiettivo è il suo successore
Israele sta proseguendo la sua campagna di bombardamenti contro i leader e gli ufficiali di Hezbollah: nelle ultime settimane ha ucciso molte figure influenti del gruppo libanese, a partire dal leader Hassan Nasrallah, una delle figure politiche e religiose più influenti del Medio Oriente. Questa strategia di uccisioni – compiuta con bombardamenti indiscriminati, che hanno ucciso un gran numero di civili – ha indebolito gravemente Hezbollah, in una maniera che anche molti analisti hanno giudicato sorprendente.
Nella notte tra giovedì e venerdì l’aviazione israeliana ha compiuto un massiccio bombardamento contro il sud della capitale libanese Beirut, con lo scopo molto probabilmente di uccidere Hashem Safieddine, il nuovo leader di Hezbollah che è succeduto a Nasrallah. Non si sa ancora se Safieddine, che probabilmente stava partecipando a una riunione con altri ufficiali del gruppo, sia sopravvissuto all’attacco.
Venerdì poi l’esercito israeliano ha sostenuto che in un attacco compiuto giovedì a Beirut sia stato ucciso Muhammad Rashid Sakafi, il responsabile delle comunicazioni di Hezbollah; Sakafi era a capo della divisione dal 2000 ed era considerato molto vicino ai vertici del gruppo, che al momento non ha confermato.
La prima grossa uccisione di un comandante di Hezbollah da parte di Israele era avvenuta a giugno, quando era stato ucciso in un bombardamento Fuad Shukr, uno dei più importanti ufficiali del gruppo. Shukr aveva avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle capacità missilistiche di Hezbollah, che era considerato il responsabile di un grave attentato che nel 1983 uccise 241 soldati statunitensi e 58 soldati francesi stanziati in Libano, oltre a sei civili.
A partire dal 20 di settembre Israele ha avviato la più violenta campagna di bombardamenti contro il Libano da quasi vent’anni, grazie alla quale ha ucciso sistematicamente buona parte della leadership di Hezbollah. Allo stesso tempo, i bombardamenti hanno ucciso più di mille persone in pochi giorni, in buona parte civili, e creato gravi danni soprattutto nel sud del Libano e nella parte meridionale di Beirut, cioè le zone su cui Hezbollah esercita maggiore controllo.
Il 20 settembre Israele ha ucciso Ibrahim Aqil, il comandante e fondatore della Forza Radwan, un’unità d’élite dentro a Hezbollah, ed era di fatto uno dei principali leader militari del gruppo. Nello stesso bombardamento è morto anche Ahmad Wehbe, uno degli ufficiali della Forza Radwan.
Il 25 settembre è stato ucciso Ibrahim Kobeissi, che comandava l’unità di Hezbollah responsabile del settore missilistico. Il 26 settembre è stato ucciso Mohammad Surour, che comandava l’unità che si occupa dei droni.
Il 27 settembre è stato ucciso Hassan Nasrallah, lo storico e carismatico leader del gruppo, in un potente e distruttivo bombardamento nel sud di Beirut. Quella di Nasrallah è probabilmente l’uccisione di più alto profilo compiuta da Israele dall’inizio della guerra a Gaza. Nasrallah è stato ucciso mentre era in corso una riunione fra funzionari e membri di Hezbollah in un bunker sotto a un complesso residenziale: altri 20 uomini circa sono stati uccisi nello stesso bombardamento, tra cui Ali Karaki, comandante del fronte meridionale di Hezbollah. Nel bombardamento sono anche stati distrutti o danneggiati molti edifici, e uccisi vari civili che si trovavano nella zona, non è chiaro quanti.
Il 29 settembre è stato ucciso Nabil Kaouk, vice capo del consiglio centrale di Hezbollah, che dopo un passato da leader militare aveva assunto negli ultimi tempi un ruolo più politico e aveva fatto varie apparizioni pubbliche, tenendo discorsi e partecipando a funerali. Prima di essere ucciso, era ritenuto uno dei possibili successori di Nasrallah.
A questi nomi più noti si aggiungono quelli di vari altri comandanti militari uccisi in questi mesi soprattutto nel sud del Libano, uno dei territori controllati da Hezbollah. Tra i più noti ci sono Jawad Tawil, Taleb Abdullah e Mohammad Nasser.
Chi resta
Non sappiamo ancora se Hashem Safieddine, il successore di Nasrallah, sia sopravvissuto all’ultimo bombardamento di Israele. Safieddine fa parte di Hezbollah da decenni e ha ricoperto vari ruoli all’interno del gruppo. Come Nasrallah, è un leader politico, religioso e militare e indossa il turbante nero, che nella tradizione sciita indica una persona che discende dal profeta Maometto, e che dunque è particolarmente autorevole.
Safieddine è cugino di Nasrallah e suo figlio ha sposato la figlia di Qassem Suleimani, generale iraniano comandante delle Guardie rivoluzionarie e figura estremamente influente in Iran, ucciso nel 2020 dagli Stati Uniti.
Altri leader importanti di Hezbollah ancora in vita sono Naim Qassim, il vice segretario generale di Hezbollah, che era il secondo in grado dietro a Nasrallah; Ibrahim Amin al Sayyed, il presidente del consiglio politico di Hezbollah; e Mohammed Raad, il capogruppo di Hezbollah nel parlamento libanese (Hezbollah è anche un partito politico libanese che fa parte dei governi ed elegge parlamentari).