Le operazioni di recupero dei corpi pochi giorni dopo il naufragio della Bayesian (ANSA/IGOR PETYX)

A che punto sono le indagini sul naufragio della Bayesian

Una nuova ipotesi valutata dagli investigatori è che l’acqua sia entrata dal ponte principale, mentre la barca a vela era fortemente inclinata per via della tempesta

Nell’ultimo mese i magistrati della procura di Termini Imerese hanno risentito molte delle persone che avevano testimoniato nei giorni immediatamente successivi al naufragio della Bayesian, avvenuto il 19 agosto durante una tempesta nella rada del porto di Porticello, vicino a Palermo. Sette persone che erano a bordo della barca a vela sono morte, quindici sono riuscite a salvarsi. Oltre alle persone a bordo hanno parlato gli operatori del porto, esperti meteo, i pescatori e alcuni abitanti di Porticello che hanno assistito all’affondamento. Alle prime ipotesi sulle cause del naufragio se ne sono aggiunte altre che potranno essere verificate soltanto quando il relitto verrà recuperato dal fondale a 49 metri di profondità.

Nel naufragio sono morti: Mike Lynch, 59 anni, uno degli imprenditori più ricchi e influenti nel Regno Unito; la figlia Hannah di 18 anni; Jonathan Bloomer, dirigente della banca d’affari Morgan Stanley International e presidente della compagnia assicurativa Hiscox; sua moglie Anne Elizabeth; l’avvocato statunitense Chris Morvillo dello studio legale internazionale Clifford Chance e la moglie Neda Nassiri; il cuoco di bordo Ricardo Thomas.

Repubblica scrive che una delle ipotesi finora inedite valutate dai magistrati è che l’acqua abbia raggiunto le cabine da un’apertura della zona soggiorno, quindi dal ponte principale: ne sarebbe entrata moltissima a causa della forte inclinazione della barca in balìa delle raffiche di vento. Un’inclinazione così estrema, fino quasi a 90 gradi, era stata esclusa nei primi giorni perché la Bayesian ha uno scafo molto grande e costruito appositamente per resistere a qualsiasi tipo di condizioni meteorologiche.

Ma in questo caso la stabilità della barca a vela potrebbe essere stata compromessa da alcuni errori dell’equipaggio, per esempio dalla posizione della deriva, l’elemento dello scafo simile a un’ala collocato nella parte più bassa. La deriva aiuta a controbilanciare le forze a cui è esposta una barca e a mantenerla in equilibrio. Nel caso della Bayesian la deriva era mobile: poteva cioè alzarsi e abbassarsi a comando. I sommozzatori che hanno perlustrato il relitto della Bayesian hanno riferito di aver trovato la deriva parzialmente alzata: non è ancora chiaro se per via di un colpo subito durante l’inabissamento o perché non fosse mai stata abbassata nonostante la tempesta.

La seconda ipotesi sulle cause dell’affondamento, la più circolata nei primi giorni delle indagini, riguarda invece il portellone laterale, quello dove vengono riposti i tender, le imbarcazioni usate per andare a terra quando la barca non è in porto. Secondo questa ipotesi, il portellone lasciato aperto avrebbe fatto entrare l’acqua che poi avrebbe raggiunto e riempito la sala macchine. Il peso di tonnellate d’acqua avrebbe fatto affondare la barca in poco tempo.

Mercoledì la televisione britannica ITV ha mandato in onda un documentario sul naufragio in cui sono state mostrate due foto inedite, che mostrerebbero che la barca avesse il portellone laterale chiuso. Una delle foto è stata diffusa dal giornale Daily Mail.

Le foto sono state fornite da Karsten Börner, il capitano dello yacht ancorato vicino alla Bayesian nella notte della tempesta. Börner è stato tra i primi a intervenire durante i soccorsi. Secondo quanto riferito da ITV, le foto sarebbero state scattate circa un quarto d’ora prima del naufragio.

L’attendibilità delle immagini è stata però contestata da Perini Navi, l’azienda che costruì la barca nel 2008. Fin dai giorni successivi al naufragio i dirigenti di Italian Sea Group, che ora controlla Perini Navi, hanno sostenuto che la Bayesian non potesse affondare per problemi strutturali, ma solo a causa di errori dell’equipaggio.

In un comunicato diffuso mercoledì sera Perini Navi ha scritto che nella prima foto appare la Bayesian vista laterale in un momento che sembra «tutt’altro rispetto a una tempesta in corso» e che la zona in cui si trova il portellone laterale è coperta dalle teste delle persone riprese in primo piano nella fotografia. La seconda immagine è considerata ancor meno attendibile. «Appaiono due barche piegate ma la foto non è del Bayesian durante la tempesta del 18 agosto in Sicilia. Il veliero ha di fianco un motoryacht che non è mai stato segnalato nei pressi del Bayesian il 18 agosto. Sembra piuttosto essere uno screen del video del tornado del 12 agosto 2019 in Westhaven», dice Perini Navi.

Il recupero del relitto è molto atteso perché dall’analisi dello scafo, del portellone laterale e della deriva potranno essere verificate tutte le ipotesi fatte finora. La società che gestisce la barca, Camper & Nicholsons, non ha ancora presentato alla guardia costiera un programma di recupero. È un’operazione costosa e delicata perché nei serbatoi della barca a vela ci sono 18mila litri di carburante. La Marina Militare italiana ha disposto di sorvegliare il tratto di mare dove si trova il relitto perché al suo interno ci sono documenti riservati oltre a hard disk che appartenevano a Mike Lynch, le cui aziende hanno spesso collaborato con i servizi di intelligence di vari paesi, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti e soprattutto Israele.

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