Persone mostrano cartelli con scritto “Io sono Charlie [Hebdo]” durante una manifestazione a Cannes, il 9 gennaio del 2015 (AP Photo/ Lionel Cironneau)

Il jihadista Peter Cherif, accusato di essere coinvolto nell’attentato contro “Charlie Hebdo” del 2015, è stato condannato all’ergastolo

Il jihadista francese Peter Cherif, accusato di essere coinvolto nella pianificazione dell’attentato del 2015 contro la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, è stato condannato all’ergastolo in Francia. Cherif, 42 anni, era stato arrestato nel 2018 in Gibuti, un piccolo paese dell’Africa orientale, ed era stato incriminato in Francia per associazione a delinquere con finalità terroristica. In particolare era accusato di aver addestrato l’amico di infanzia Cherif Kouachi, uno dei due autori materiali dell’attacco, mentre faceva parte di al Qaida nella penisola arabica (AQAP), il gruppo terroristico attivo in Yemen che lo rivendicò.

Durante il processo Cherif aveva negato di aver avuto un ruolo nell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, in cui furono uccise 12 persone, mentre ha ammesso di aver partecipato al sequestro di tre cittadini francesi, membri di una ong, che nel 2011 erano stati rapiti per più di cinque mesi sempre in Yemen. A causa della «gravità dei fatti» e della sua «pericolosità», la Corte d’assise speciale di Parigi ha stabilito che dovrà trascorrere 22 anni in regime di massima sicurezza.

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