Il museo di Nintendo, 24 settembre 2024 (Shiho Fukada/The New York Times)

A Kyoto ha aperto il museo della Nintendo

Espone prototipi, vecchie console e vari cimeli dell'azienda di videogiochi, e comprare i biglietti è piuttosto difficile

Mercoledì ha aperto al pubblico il museo della società giapponese di videogiochi Nintendo: si trova a Uji, nella periferia meridionale di Kyoto, in Giappone, dove aveva la sede uno dei primi laboratori dell’azienda. L’apertura era stata annunciata nel 2021 ed era attesissima dagli appassionati di videogiochi. Il museo è diviso in tre edifici, che ripercorrono la storia dei 135 anni dell’azienda con console rare, prototipi mai commercializzati, giochi ed esposizioni interattive.

Nel primo edificio si trovano tutti i prodotti realizzati da Nintendo, messi in fila nelle teche: dalle primissime carte da gioco – le hanafuda, tipiche carte giapponesi con disegni di fiori – alle console e ai giochi che hanno reso famosa l’azienda, come il Game Boy e Super Mario Bros.

A ogni visitatore è consegnato un pass con 10 monete digitali, con cui si può accedere alle esperienze interattive: tra le varie, ci sono Ultra Machine, il gioco risalente agli anni Sessanta con cui vengono lanciate palline da ping-pong da colpire con una mazza, e controller giganti con cui giocare in coppia ai classici giochi Nintendo.

Il museo di Nintendo, 24 settembre 2024 (Shiho Fukada/The New York Times)

C’è anche una sezione “arti e mestieri”, dove a pagamento si possono fare lavoretti manuali, come dipingere con stencil le carte hanafuda.

Sul sito i biglietti sono già esauriti fino alla fine dell’anno: si possono comprare solo online, e si ottengono esclusivamente dopo aver partecipato e vinto una sorta di lotteria. Ad attirare molta attenzione è stato soprattutto il merchandising: sono in vendita portachiavi, custodie, spille con le immagini di console e giochi di Nintendo, e grandi cuscini a forma di controller che si trovano già in vendita sui siti di seconda mano a centinaia di dollari.

Il museo di Nintendo, 25 settembre 2024 (REUTERS/Irene Wang)

Per scoraggiare la speculazione sul suo merchandising Nintendo ha già detto che ogni visitatore avrà diritto a comprare solo un prodotto per ognuna delle tre categorie merceologiche presenti.

Nintendo è forse tra le società più famose nel grande pubblico dei videogiochi: in origine produceva solo carte da gioco, e alla fine degli anni Cinquanta fece la sua fortuna grazie a un accordo con Walt Disney che le diede la licenza per raffigurare i suoi personaggi. Dopo la quotazione in borsa all’inizio degli anni Sessanta l’azienda entrò nel mercato dei giocattoli con le pistole laser, e successivamente in quello delle console per sale giochi.

Solo dall’inizio degli anni Settanta iniziò a lavorare ai videogiochi: nel 1981 avviò la distribuzione di Donkey Kong, un videogioco a gettoni che sarebbe diventato diffusissimo nelle sale giochi di tutto il mondo. Arrivò poi a dominare il mercato delle console negli anni Novanta, con prodotti che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo di quell’epoca, come il Game Boy o la Nintendo 64.

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