Israele ha esteso gli ordini di evacuazione nel sud del Libano
Mentre continuano le operazioni militari nella zona e gli attacchi aerei sul paese: un bombardamento su Beirut ha ucciso nove persone
Giovedì l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di venti località nel sud del Libano, zona che Israele ha invaso nelle prime ore di martedì e dove stanno continuando le sue operazioni militari e i combattimenti. Allo stesso tempo sono proseguiti i bombardamenti su altre zone del Libano, fra cui il centro della capitale Beirut, che Israele aveva già bombardato lunedì, per la prima volta dal 2006.
Nei bombardamenti di giovedì su Beirut è stato colpito un edificio residenziale del quartiere di Bashoura, una zona centrale di Beirut, non lontana dalla sede locale delle Nazioni Unite, dall’ufficio del primo ministro e dal parlamento. Il ministero della Salute libanese ha detto che l’attacco ha ucciso nove persone e ne ha ferite una decina. Secondo la tv Al-Manar, legata ad Hezbollah, il palazzo sarebbe stato la sede di un centro medico gestito dal potente gruppo paramilitare e partito politico libanese.
In giornata un altro attacco israeliano ha colpito una torre di comunicazione della televisione gestita da Hezbollah una ventina di chilometri a sud della capitale libanese. A sua volta la Resistenza islamica, una milizia appoggiata finanziariamente e militarmente dall’Iran, ha rivendicato un attacco compiuto contro il sud di Israele, il cui esercito ha detto di aver intercettato un aereo a pilotaggio remoto. L’esercito israeliano ha anche sostenuto di aver ucciso sedici membri di Hezbollah durante un attacco sulla città libanese di Bent Jbail, aggiungendo che nei combattimenti è stato ucciso il nono soldato israeliano dall’inizio dell’invasione del Libano. Altri otto – i primi – erano stati uccisi mercoledì nel corso di più scontri contro i miliziani di Hezbollah.
Nei giorni scorsi Israele aveva già ordinato l’evacuazione di oltre trenta località nel sud del Libano. Le venti coinvolte negli ordini di giovedì invece sono tutte a nord del fiume Leonte, ovvero fuori da una zona cuscinetto sancita da una risoluzione delle Nazioni Unite nel 2006. Questo probabilmente indica che l’esercito israeliano ha intenzione di ampliare la zona delle sue operazioni, che quindi coinvolgerebbero anche Nabatieh, un capoluogo provinciale e una delle città più grosse della zona, con 35mila abitanti. Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, che ha annunciato l’ordine, ha anche avvertito la popolazione coinvolta di non tornare a sud del fiume Leonte.
Sempre giovedì l’esercito libanese ha fatto sapere che due suoi soldati sono stati uccisi negli attacchi israeliani sul sud del Libano. Uno di loro è stato ucciso in un bombardamento contro una struttura militare a Bent Jbeil: la prima occasione in cui i soldati libanesi hanno risposto al fuoco israeliano per la prima volta dallo scorso ottobre, quando le ostilità fra Israele, Hamas e Hezbollah avevano ripreso a intensificarsi. L’altro soldato è stato ucciso mentre stava assistendo le operazioni di evacuazione: quattro paramedici che erano con lui sono stati feriti.
Durante la notte c’erano stati attacchi aerei anche in altre zone di Beirut. Tre missili avevano colpito Dahieh, quartiere nella periferia meridionale della città con una forte presenza di Hezbollah: è lo stesso dove la scorsa settimana un bombardamento aveva ucciso il leader del gruppo Hassan Nasrallah. L’esercito israeliano ha detto che l’attacco ha colpito la sede dell’intelligence di Hezbollah.
Nel tardo pomeriggio di mercoledì Israele aveva anche bombardato un edificio residenziale del quartiere Mezzeh di Damasco, in Siria, sede di edifici diplomatici e uffici dell’ONU. L’attacco ha ucciso tre persone e ne ha ferite sette. Secondo una fonte vicina a Hezbollah sentita dall’agenzia di stampa AFP, nell’attacco sarebbe stato ucciso anche il genero di Nasrallah, Hassan Jaafar al Qasir. Al momento non ci sono conferme da parte di Hezbollah.
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