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  • Mercoledì 2 ottobre 2024

Cos’è successo nel secondo giorno di invasione israeliana in Libano

Sono stati confermati i primi scontri fra l'esercito israeliano ed Hezbollah, mentre a Beirut sono proseguiti i bombardamenti di Israele

un palazzo a più piani bombardato da cui si libera del fumo in controluce
Un edificio nella periferia sud di Beirut bombardato dall'esercito israeliano (AP Photo/Hassan Ammar)
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Mercoledì sono stati confermati i primi scontri fra l’esercito israeliano e il gruppo politico e militare libanese Hezbollah nel sud del Libano, dopo che martedì le forze armate israeliane avevano invaso la zona ma senza combattere direttamente con i miliziani di Hezbollah. Gli scontri di mercoledì sono stati confermati sia da Hezbollah sia dall’esercito libanese, che non sta prendendo parte ai combattimenti, e anche dall’esercito israeliano, che ha comunicato che otto suoi soldati sono stati uccisi in due momenti diversi di «intenso combattimento» contro Hezbollah.

Poche ore prima l’esercito israeliano aveva detto ai residenti di una ventina di cittadine del sud del Libano di lasciare le loro case e dirigersi a nord, avvertendo che ogni edificio che ospitava armi o combattenti di Hezbollah sarebbe stato considerato un obiettivo da colpire. Nelle stesse ore Hezbollah ha lanciato un centinaio di razzi sul nord di Israele, che però non hanno causato morti o feriti e sono stati quasi tutti intercettati dal sistema antiaereo israeliano.

Sono continuati inoltre i bombardamenti sulla periferia sud di Beirut, dove Hezbollah ha una presenza molto forte. L’agenzia di stampa del governo libanese ha detto che mercoledì i bombardamenti israeliani nel paese hanno ucciso 15 civili e un soldato dell’esercito libanese. Nel pomeriggio il primo ministro libanese Najib Mikati ha stimato che dall’inizio degli attacchi israeliani di questa settimana gli sfollati sono circa 1,2 milioni.

Sulla stampa internazionale si è molto parlato di una possibile reazione di Israele contro l’Iran, che nella notte fra martedì e mercoledì aveva lanciato contro Israele decine di missili. Finora la reazione non c’è stata. Non ci sono particolari aggiornamenti nemmeno su morti o feriti provocati dai missili iraniani. La maggior parte è stata intercettata e alcuni sono caduti in zone isolate o su edifici vuoti. L’attacco ha causato due feriti e un morto: un uomo palestinese di 37 anni che abitava in Cisgiordania e che è stato colpito dai detriti di un missile intercettato dalla difesa antiaerea israeliana.

– Leggi anche: L’attacco iraniano contro Israele con i video e le mappe

Nel pomeriggio si è tenuta anche una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’ONU sugli scontri fra Israele e Hezbollah. Alla riunione era presente anche il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, che poche ore prima era stato dichiarato “persona non grata” dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz per via di una sua dichiarazione generica e poco circostanziata sull’attacco missilistico iraniano. La decisione comporta che Guterres non può entrare fisicamente in Israele.

Guterres è da mesi molto critico di Israele e della sua invasione della Striscia di Gaza in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre, peraltro come diversi altri leader internazionali. Dalla riunione del Consiglio di sicurezza comunque non è emerso nulla che avrà conseguenze concrete.