Claudio Lotito rivendica i suoi pessimi rapporti con gli ultras
Nei giorni in cui si parla molto dei rapporti opachi tra società di calcio e tifo organizzato, ha raccontato di essersi presentato come “ispettore Ginko” al capo ultras che era noto come “Diabolik”
Il presidente della squadra di calcio della Lazio, Claudio Lotito, ha dato un’intervista al quotidiano romano Il Messaggero nella quale ha parlato della sua scelta di rifiutare, sin da quando nel 2004 comprò la squadra, una connivenza con la parte più violenta e criminale degli ultras, la tifoseria organizzata. «Io sono stato il primo ad assumere una posizione molto chiara, ho fatto una scelta di campo: fra consenso e legalità ho scelto la legalità, con le conseguenze che ne sono derivate per la sicurezza personale e della mia famiglia. Ancora oggi vivo sotto scorta», ha detto all’inizio dell’intervista.
Lotito, che è anche un parlamentare eletto al Senato con Forza Italia, è stato sentito sul tema perché in questi giorni si sta parlando molto dei rapporti tra le tifoserie organizzate e le società di calcio italiane, dopo che sono state arrestate 19 persone, tra cui alcuni capi ultras dell’Inter e del Milan, in una vasta inchiesta sulle tifoserie organizzate delle due squadre. Le accuse per le persone arrestate sono di associazione a delinquere, estorsione e vari altri reati (con l’aggravante del metodo mafioso per alcuni tifosi dell’Inter). Dalle ordinanze con cui sono stati ordinati gli arresti sono emerse, tra le altre cose, testimonianze di come gli ultras otterrebbero illecitamente dalle società i biglietti per le partite per poi rivenderli a prezzi molto maggiorati, di come gestirebbero illecitamente i parcheggi dello stadio San Siro (in cui giocano Inter e Milan) e la vendita di bibite al suo interno, e di come chiederebbero il pizzo ai venditori ambulanti di panini all’esterno. Secondo l’accusa i club sarebbero a conoscenza almeno di una parte di queste pratiche, soprattutto quelle che riguardano la vendita dei biglietti, ma non farebbero abbastanza per prevenirle (le società in ogni caso non sono indagate).
Il presidente della Lazio in questi vent’anni è stato coinvolto in varie controversie (ha ricevuto sospensioni, squalifiche e multe ed è stato indagato per diverse faccende, sportive e non), ma è nota nel mondo del calcio la sua decisione di non avere alcun rapporto di favore con gli ultras, rifiutandosi di concedere loro abbonamenti, biglietti e trasferte pagate. È una cosa per la quale, stando a quanto ha raccontato, ha ricevuto e continua a ricevere minacce e intimidazioni. A testimonianza di questo, durante l’intervista Lotito ha raccontato un aneddoto del quale aveva già parlato in precedenza: riguarda il giorno in cui conobbe Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il capo della tifoseria ultras della Lazio che venne poi ucciso il 7 agosto 2019, una vicenda che coinvolgeva vari gruppi criminali romani.
Sono scampato a bombe e ogni tentativo di intimidazione, ho dovuto rafforzare la mia sicurezza perché ho arginato il business delle curve. Mi ricordo ancora quando incontrai quattro tifosi della Lazio a piazza Cavour, davanti al cinema Adriano. Si presentarono quattro persone e uno di questi, pace all’anima sua, era Diabolik. Piscitelli si presentò e mi disse “presidè, buonasera, io sono Diabolik”. Lo guardai e gli risposi “buonasera, ispettore Ginko”. Diabolik mi chiese se stavo scherzando. No, gli risposi. E dissi “io sto dalla parte delle guardie”.
Il riferimento è a due personaggi del famoso fumetto che si chiama proprio Diabolik: lui, il protagonista, è un famoso ladro, Ginko invece è il suo principale antagonista, un ispettore che cerca in tutti i modi di catturarlo. Tra le altre cose poi Lotito ha detto che secondo lui lo Stato dovrebbe prendere provvedimenti «affinché il calcio non diventi ostaggio di associazioni criminali che utilizzano questo sport e altri per fini che non sono sportivi, come lo spaccio di sostanze stupefacenti, usure e non solo». Lotito è un senatore della maggioranza di destra che è al governo, e quindi in teoria avrebbe anche una certa influenza e capacità di intervento con provvedimenti di legge sul tema.
– Leggi anche: La mina vagante, fenomenologia di Claudio Lotito