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  • Martedì 1 ottobre 2024

Com’è fatto il sud del Libano

Il territorio che Israele ha appena invaso non ospita solo diverse postazioni di Hezbollah, ma anche pascoli e campi coltivati

Il paese libanese di Rmaich, nei pressi della linea di demarcazione con Israele (Chris McGrath/Getty Images)
Il paese libanese di Rmaich, nei pressi della linea di demarcazione con Israele (Chris McGrath/Getty Images)

Nelle prime ore di martedì Israele ha invaso il sud del Libano dopo giorni di intensi bombardamenti in vari punti del paese. Al momento Israele ha parlato di un’operazione «mirata» fatta per colpire le postazioni da cui i miliziani del gruppo lanciano razzi, missili e colpi di artiglieria verso il territorio israeliano.

Ormai da decenni i territori fra Israele e Libano sono contesi fra i due paesi, tanto che per delimitare i due stati non si parla di un confine ma di una “linea di demarcazione” concordata nel 2000 e da allora sorvegliata da circa 10mila soldati di una missione dell’ONU chiamata Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL). Poco distante sul versante delle alture del Golan occupate da Israele opera anche la UNDOF, la Forza di disimpegno degli osservatori dell’ONU, che controlla un pezzo del confine di Israele con Libano e Siria.

Uno degli elementi che si incontrano più di frequente dal lato libanese sono proprio i mezzi della missione UNIFIL, bianchi e con le lettere UN (cioè ONU) disegnate in nero sulla fiancata e sul retro dei veicoli. In entrambe le parti della linea di demarcazione ci sono soprattutto cittadine e piccoli paesi.

Alcuni mezzi della missione UNIFIL pattugliano la linea di demarcazione in territorio libanese vicino alla cittadina di Yarine (Daniel Carde/Getty Images)

Lungo vari pezzi della linea di demarcazione c’è poi una recinzione, che in alcuni tratti diventa un muro di cemento simile a quello che negli anni Israele ha costruito intorno alle sue colonie in Cisgiordania: per esempio vicino ai centri abitati israeliani di Avivim e Yir’on, che si trovano molto vicini alla linea di demarcazione. Ormai da mesi sia Avivim sia Yi’ron sono state perlopiù evacuate, per via degli scontri sempre più violenti fra l’esercito israeliano ed Hezbollah in seguito all’invasione israeliana della Striscia di Gaza.

Un pezzo di muro costruito da Israele vicino alla linea di demarcazione nei pressi della cittadina di Yir’on (Il Post)

La linea di demarcazione comunque è lunga circa 120 chilometri e attraversa territori piuttosto eterogenei, soprattutto nel sud del Libano.

Nel pezzo più vicino alla costa c’è una grande vallata piena di boschi, la valle Zebqine, dove in tempi più tranquilli vengono organizzate escursioni e trekking. Da anni una ong libanese sta provando a proteggere la valle Zebqine con l’istituzione di un parco naturalistico: al momento però gli sforzi sono complicati sia dalla vicinanza alla linea di demarcazione, sia dalla presenza dei miliziani di Hezbollah nell’area.

Hezbollah è sicuramente presente nella parte più interna della linea di demarcazione, che passa per territori montuosi e collinari. È proprio qui che secondo gli analisti militari Hezbollah ha costruito la maggior parte delle proprie postazioni da cui prende di mira il territorio israeliano. Il New York Times ha notato che negli anni Hezbollah ha «usato la geografia a proprio vantaggio», presidiando «le ripide vallate in cui i miliziani possono facilmente fare un’imboscata a un intero esercito».

Un uomo si mette in posa dal lato libanese della linea di demarcazione nei pressi del monte Hermon, situato in Israele (AP Photo/Hussein Malla)

Il sud del Libano però non è esclusivamente montuoso o coperto di boschi. Nella sua parte più orientale si trovano anche campi coltivati, uliveti e pascoli: in tutto si stima che qui si concentri il 22 per cento della superficie coltivabile del paese. Sono a vocazione agricola, fra le altre, la città di Kfar Kila e i paesi di Mazraat Sardah, Aamra e Aarab El Louaizeh. Fra l’altro sembra che i primi movimenti dell’esercito israeliano avvenuti martedì mattina si siano concentrati proprio in questa zona, dove sulla linea di demarcazione di fatto non ci sono ostacoli naturali.

Ma il sud del Libano è noto anche per la sua concentrazione di munizioni inesplose di combattimenti passati. Durante l’ultima guerra combattuta fra Israele e Libano, nel 2006, Israele sganciò almeno 4 milioni di bombe a grappolo nel sud del Libano, che nel corso della guerra attaccò e occupò in parte. Subito dopo la guerra si stimò che circa un milione di bombe a grappolo fosse rimasto nel suolo, inesploso: è una cifra che circola ancora oggi.
Negli anni il sud del Libano è stato anche minato molto pesantemente: Foreign Policy riporta che fra il 2021 e il 2022 sette persone sono morte in seguito all’esplosione accidentale di una mina, mentre i feriti sono stati 43.