In Georgia, negli Stati Uniti, è stata dichiarata incostituzionale la legge che vietava l’aborto dopo la sesta settimana

Una manifestazione per il diritto all'aborto in Georgia nel 2022 (Elijah Nouvelage/Getty Images)
Una manifestazione per il diritto all'aborto in Georgia nel 2022 (Elijah Nouvelage/Getty Images)

Un giudice della Georgia, negli Stati Uniti, ha dichiarato incostituzionale la legge che vietava l’aborto dopo la sesta settimana di gravidanza, in vigore dal 2022, e ha fissato a 22 settimane di gravidanza il limite entro cui è legale abortire. Il giudice ha stabilito che le libertà garantite dalla Costituzione della Georgia (uno dei 50 stati federati degli Stati Uniti) includono il diritto ad abortire fino alla viabilità del feto, cioè quando il feto è potenzialmente in grado di vivere al di fuori dell’utero materno: una condizione che solitamente si verifica fra le 22 e le 24 settimane di gravidanza.

La legge annullata dal giudice impediva di abortire se il cuore del feto batteva: solitamente questo accade dopo 6 settimane di gravidanza, un momento in cui la maggior parte delle donne non sa neanche di essere incinta (in Italia è possibile abortire in tutti i casi fino alla dodicesima settimana di gravidanza, e in casi particolari fino alla viabilità del feto). La legge era stata approvata nel 2019, ma era entrata in vigore solo nel 2022, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ribaltato la sentenza che garantiva il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza in tutto il paese. Il procuratore generale della Georgia potrà presentare un ricorso alla Corte Suprema dello stato per cercare di annullare la sentenza.

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