Il quadro di Picasso rimasto per più cinquant’anni in una casa di Pompei

Fu trovato a Capri nel 1962 dal rigattiere Luigi Lo Rosso, ed è stato autenticato dopo anni di studi e analisi

Il Buste de Femme Dora Maar, rimasto appeso per anni nela salotto della famiglia Lo Rosso e ora riconosciuto come un Picasso (Ansa)
Il Buste de Femme Dora Maar, rimasto appeso per anni nela salotto della famiglia Lo Rosso e ora riconosciuto come un Picasso (Ansa)

Lunedì il quotidiano Il Giorno ha dato notizia dell’autenticazione della firma del pittore spagnolo Pablo Picasso su un quadro ritrovato a Capri agli inizi degli anni Sessanta, e che per oltre mezzo secolo è stato esposto nel salotto di Luigi Lo Rosso, un rigattiere di Pompei. Si tratta di un ritratto che Picasso dedicò alla fotografa e poetessa francese Dora Maar, a cui fu legato sentimentalmente tra gli anni Trenta e Quaranta: è stato intitolato Buste de Femme Dora Maar.

Anche se la notizia è diventata di pubblico dominio ieri, la firma era stata autenticata agli inizi di settembre da Cinzia Altieri, grafologa che svolge spesso consulenze per il tribunale di Milano. Nella sua perizia, Altieri ha scritto che la firma di Picasso «è autografa e riconducibile alla mano del maestro, mentre non vi è alcuna evidenza che ne dimostri la natura apocrifa».

Lo Rosso trovò la tela nel 1962, mentre stava sgombrando la cantina di una villa abbandonata di Capri: notò subito la firma di Picasso in alto a sinistra, ma sul momento non ci prestò troppa attenzione, anche perché ai tempi conosceva pochissimo la vita e le opere del pittore.

Il ritratto di Picasso trovato da Luigi Lo Rosso nel 1962 (Ansa)

Iniziò a pensare di fare autenticare l’opera soltanto agli inizi degli anni Duemila, quando suo figlio gli fece notare una somiglianza tra la tela esposta in cucina e le illustrazioni di Picasso presenti nel suo libro di storia dell’arte. Lo Rosso decise quindi di assumere dei consulenti per studiare i materiali e svolgere le necessarie analisi storiografiche, ma dovette interrompere le verifiche perché fu accusato di ricettazione e il quadro gli fu sequestrato.

Quando gli fu restituito contattò Luca Gentile Canal Marcante, presidente di Arcadia, un ente privato che si occupa di tutela e conservazione dei beni culturali, che fece analizzare il quadro da altri esperti. Tra questi c’era anche Maurizio Seracini, ingegnere che si occupa di diagnostica per i beni culturali (ossia di individuare i materiali originali delle opere d’arte e valutarne lo stato di conservazione), che confermò l’autenticità del quadro.

Il Buste de Femme Dora Maar non è ancora stato riconosciuto ufficialmente dalla fondazione degli eredi di Picasso, che negli scorsi anni si era rifiutata di esaminare la documentazione presentata dalla famiglia di Lo Rosso a causa delle tante richieste di questo tipo che riceve ogni giorno e anche per via del fatto che, nel suo catalogo, è già presente un ritratto dedicato a Dora Maar. Intervistato da Il Giorno, Marcante ha detto che i quadri «possono essere entrambi originali. Probabilmente sono due ritratti, non esattamente uguali, dello stesso soggetto, realizzati da Picasso in due momenti diversi».

Il valore stimato del quadro è di 6 milioni di euro: se ottenesse il riconoscimento da parte della fondazione, potrebbe valere il doppio. Il figlio di Lo Rosso, Andrea, ha detto che attualmente il quadro è conservato in un caveau di Milano, e che in caso di riconoscimento lo metterà all’asta.

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