Soldati israeliani nel nord del paese (AP Photo/Baz Ratner)

Israele si sta preparando a invadere il sud del Libano?

Diversi funzionari israeliani e statunitensi hanno fatto intuire che potrebbe iniziare molto presto, e ci sono testimonianze di movimenti delle truppe israeliane verso il confine

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Lunedì il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto che per raggiungere i suoi obiettivi contro Hezbollah Israele mobiliterà «tutte le proprie risorse», comprese le truppe di terra. Questo potrebbe implicare che, dopo giorni di bombardamenti estremamente intensi, l’esercito israeliano si sta preparando a un’invasione del Libano, o comunque a manovre militari più ampie di quelle già in corso. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che nelle prossime ore si riunirà il gabinetto di sicurezza, composto dai principali ministri del governo israeliano e da alcuni esperti del settore.

Nel tardo pomeriggio (ora italiana) diversi quotidiani internazionali hanno iniziato a dare come molto probabile la possibilità che Israele compia una limitata operazione via terra in Libano già nelle prossime ore, citando come fonte degli ufficiali statunitensi rimasti anonimi. Inoltre, secondo quanto riferito dal New York Times, alcuni riservisti dell’esercito israeliano si stanno radunando nei punti di raccolta nel nord di Israele. Un funzionario statunitense ha detto a Reuters che il posizionamento delle truppe israeliane suggerisce che un’incursione via terra in Libano avverrà molto presto.

Rispondendo a una domanda diretta di un giornalista sul se fosse a conoscenza di piani per una possibile incursione in Libano, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di esserne «più consapevole di quanto possiate immaginare» e di essere però favorevole ad un cessate il fuoco.

Durante il suo discorso, Gallant aveva detto: «L’eliminazione di Nasrallah (il capo di Hezbollah ucciso venerdì, ndr) è un passo molto importante, ma non è l’ultimo. Useremo tutte le risorse a nostra disposizione e tutti i mezzi necessari: le vostre forze, altre forze via aria, via mare e anche via terra».

Gallant non è il primo funzionario israeliano che in questi giorni ha parlato di una possibile operazione di terra, anche se è il più alto in grado: qualche giorno fa anche Herzi Halevi, capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, aveva detto che i bombardamenti contro Hezbollah in Libano servono ad «aprire la strada» a una possibile operazione di terra.

L’obiettivo formale di Israele è di mettere in sicurezza la parte nord del proprio paese, da cui circa 60 mila persone sono state costrette a fuggire per evitare gli attacchi con razzi e missili lanciati da Hezbollah. Nella parte sud del Libano, allo stesso modo, fino a pochi giorni fa erano state costrette a fuggire circa 90 mila persone: oggi il numero degli sfollati è estremamente più alto, a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti israeliani.

Oltre alle dichiarazioni di Gallant e degli altri, varie altre indicazioni farebbero pensare che Israele si stia preparando a un’operazione di terra. Tra le altre cose, in queste settimane Israele ha fortemente intensificato le incursioni delle sue forze speciali in territorio libanese. Queste incursioni vanno avanti da mesi, ma sono diventate più frequenti e più intense negli ultimi tempi, e farebbero parte delle preparazioni per un’invasione di terra. Parlando con il Wall Street Journal Amir Avivi, un ex ufficiale militare israeliano, ha detto: «L’esercito israeliano ha fatto molte preparazioni per un’incursione via terra. Questo include sempre operazioni speciali, è parte del processo».

Bombardamenti israeliani a Beirut sabato 28 settembre (AP Photo/Hassan Ammar)

Le incursioni delle forze speciali israeliane in territorio libanese sono operazioni portate avanti da piccoli gruppi di soldati scelti, e solitamente sono dei brevi raid che servono a raccogliere informazione sulle infrastrutture di Hezbollah a nord del confine, e sulla conformazione dei tunnel costruiti dal gruppo (Hezbollah, come Hamas benché in misura minore, ha costruito un reticolo di tunnel al confine con Israele, per operazioni di contrabbando e soprattutto militari).

Per questo scopo, negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha spostato verso nord alcune brigate, anche se al momento non è chiaro se Israele abbia ammassato un numero di truppe sufficiente per un’invasione tradizionale. Anche se, come fece nel 2006, Israele si limitasse a invadere soltanto il sud del Libano, avrebbe bisogno probabilmente di molte migliaia di truppe. Un’altra opzione è che Israele decida di fare incursioni massicce oltre il confine libanese, senza però occupare stabilmente una parte di territorio.

Vista l’incertezza che ancora c’è attorno all’operazione, non è chiaro ovviamente nemmeno quando potrebbe avvenire, né se avverrà con certezza: Israele sta subendo pressioni diplomatiche piuttosto forti, anche dagli Stati Uniti, per evitare un’invasione di terra del Libano, e probabilmente i negoziati con gli alleati sono ancora in corso.

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