Israele si sta preparando a invadere il sud del Libano?
Media israeliani dicono che il governo ha approvato l’inizio di una nuova fase della guerra in Libano, forse un’invasione di terra: intanto sono ricominciati i bombardamenti su Beirut
Secondo diversi giornali israeliani, fra cui il Times of Israel e il Jerusalem Post, il gabinetto di sicurezza israeliano, composto dai principali membri del governo e da alcuni esperti del settore della difesa, avrebbe approvato l’inizio di una nuova fase nella guerra contro il gruppo politico e militare libanese Hezbollah: è molto probabile che si tratti di un’invasione di terra nel sud del Libano, che nelle scorse ore diverse fonti israeliane e statunitensi avevano descritto come imminente alla stampa internazionale.
Lunedì sera l’esercito israeliano ha dichiarato «zona militare chiusa» un’area nel nord di Israele al confine con il Libano corrispondente alle città di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi. Diversi testimoni hanno anche parlato di bombardamenti da parte dell’esercito israeliano verso il confine con il Libano, come mostra un video pubblicato dal canale televisivo israeliano Keshet 12, filmato nel nord di Israele. Hezbollah ha detto di aver colpito dei soldati israeliani «in movimento» vicino al confine con il Libano.
Intorno alle 22:45 (ora italiana) l’esercito israeliano ha inoltre ripreso a bombardare intensamente la periferia sud di Beirut, dove Hezbollah ha una forte presenza. Meno di un’ora prima l’esercito israeliano aveva emesso un ordine di evacuazione per i civili che abitano in tre quartieri nella periferia di Beirut, in previsione di nuovi bombardamenti. Il ministero della Salute libanese ha detto che nelle ultime 24 ore i bombardamenti israeliani in Libano hanno ucciso 95 persone e ne hanno ferite 127.
Nel pomeriggio di lunedì il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, aveva detto all’esercito israeliano: «l’eliminazione di Nasrallah (il capo di Hezbollah ucciso venerdì) è un passo molto importante, ma non è l’ultimo. Useremo tutte le risorse a nostra disposizione e tutti i mezzi necessari: voi e altre forze, via aria, via mare e anche via terra».
Gallant non è il primo funzionario israeliano che in questi giorni ha parlato di una possibile operazione di terra, anche se è il più alto in grado: qualche giorno fa anche Herzi Halevi, capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, aveva detto che i bombardamenti contro Hezbollah in Libano servono ad «aprire la strada» a una possibile operazione di terra.
L’obiettivo formale di Israele è di mettere in sicurezza la parte nord del proprio paese, da cui circa 60 mila persone sono state costrette a fuggire per evitare gli attacchi con razzi e missili lanciati da Hezbollah. Nella parte sud del Libano, allo stesso modo, fino a pochi giorni fa erano state costrette a fuggire circa 90 mila persone: oggi il numero degli sfollati è estremamente più alto, a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti israeliani.
Oltre alle dichiarazioni di Gallant e degli altri, varie altre indicazioni farebbero pensare che Israele si stia preparando a un’operazione di terra. Tra le altre cose, in queste settimane Israele ha fortemente intensificato le incursioni delle sue forze speciali in territorio libanese. Queste incursioni vanno avanti da mesi, ma sono diventate più frequenti e più intense negli ultimi tempi, e farebbero parte delle preparazioni per un’invasione di terra. Parlando con il Wall Street Journal Amir Avivi, un ex ufficiale militare israeliano, ha detto: «L’esercito israeliano ha fatto molte preparazioni per un’incursione via terra. Questo include sempre operazioni speciali, è parte del processo».
Le incursioni delle forze speciali israeliane in territorio libanese sono operazioni portate avanti da piccoli gruppi di soldati scelti, e solitamente sono dei brevi raid che servono a raccogliere informazione sulle infrastrutture di Hezbollah a nord del confine, e sulla conformazione dei tunnel costruiti dal gruppo (Hezbollah, come Hamas benché in misura minore, ha costruito un reticolo di tunnel al confine con Israele, per operazioni di contrabbando e soprattutto militari).
Per questo scopo, negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha spostato verso nord alcune brigate, anche se al momento non è chiaro se Israele abbia ammassato un numero di truppe sufficiente per un’invasione tradizionale. Anche se, come fece nel 2006, Israele si limitasse a invadere soltanto il sud del Libano, avrebbe bisogno probabilmente di molte migliaia di truppe. Un’altra opzione è che Israele decida di fare incursioni massicce oltre il confine libanese, senza però occupare stabilmente una parte di territorio.
Vista l’incertezza che ancora c’è attorno all’operazione, non è chiaro ovviamente nemmeno quando potrebbe avvenire, né se avverrà con certezza: Israele sta subendo pressioni diplomatiche piuttosto forti, anche dagli Stati Uniti, per evitare un’invasione di terra del Libano, e probabilmente i negoziati con gli alleati sono ancora in corso.