19 persone sono state sottoposte a misure cautelari per una grossa inchiesta sul tifo organizzato a Milano

Lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, a Milano, prima del derby fra Inter e Milan in Serie A il 22 settembre 2024 (Marco Luzzani/Getty Images)
Lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, a Milano, prima del derby fra Inter e Milan in Serie A il 22 settembre 2024 (Marco Luzzani/Getty Images)

Diciannove persone sono state accusate di associazione a delinquere e sottoposte a misure cautelari, e alcune sono state portate in carcere, nell’ambito di una grossa inchiesta sul tifo organizzato delle squadre di calcio di Inter e Milan. Le due principali organizzazioni delle tifoserie delle due squadre si sarebbero accordate per non contrastarsi a vicenda e spartirsi le attività economiche legate allo stadio anche con estorsioni, intimidazioni e pestaggi. Fra gli affari gestiti dalle organizzazioni ci sono la vendita irregolare di biglietti, bevande e merchandising delle squadre, e la gestione abusiva dei parcheggi dello stadio di San Siro.

Alcuni dirigenti del tifo interista in particolare sono anche accusati di favoreggiamento verso la ’ndrina (un’organizzazione locale della ’ndrangheta) dei Bellocco di Rosarno. Fra gli arrestati ci sono anche Luca Lucci, capo degli ultras (cioè i membri della tifoseria organizzata) del Milan, Marco Ferdico, importante esponente degli ultras interisti, e Renato Bosetti, diventato capo degli ultras dell’Inter dopo l’arresto di Andrea Beretta, che alcune settimane fa aveva ucciso Antonio Bellocco, un importante esponente della ’ndrina omonima, probabilmente per un litigio legato proprio agli affari del tifo organizzato. Oltre a essere accusato di omicidio, Beretta è coinvolto anche nell’inchiesta sul tifo organizzato.

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