Le guerre stanno facendo incasinare il GPS
Soprattutto Russia e Israele usano tecnologie per interferire con il segnale satellitare di razzi e droni, creando problemi all’aviazione civile
Negli ultimi due anni, soprattutto a causa delle guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza, vari paesi hanno cominciato a usare con frequenza sempre maggiore tecnologie per interferire con il segnale GPS, lo stesso del navigatore satellitare usato sugli smartphone. Queste tecnologie servono per confondere e deviare i sistemi che guidano il percorso di razzi e droni, e per impedire che colpiscano il loro obiettivo.
Sono quindi tecnologie soprattutto difensive, ma hanno effetti secondari importanti. Interferendo con il segnale GPS creano problemi all’aviazione civile e rendono fuorvianti o inefficaci i sistemi GPS sugli aerei commerciali: finora queste attività non hanno provocato incidenti, ma secondo molti esperti potrebbero essere potenzialmente pericolose. Inoltre, più banalmente, interferiscono con altri servizi (come quelli di consegne a domicilio o le app di dating) che hanno bisogno del GPS per funzionare.
I paesi che in questi anni hanno utilizzato con maggiore costanza le tecnologie per interferire con il GPS sono stati la Russia e Israele. Questo fa sì che le zone del mondo in cui il segnale GPS subisce più interferenze siano da un lato l’Europa orientale (soprattutto nelle zone del mar Baltico e del mar Nero) e dall’altro il Medio Oriente, dal sud della Turchia fino al Golfo persico, come si vede bene nella mappa qui sotto, tratta da un servizio che fa tracciamento giorno per giorno di tutti gli episodi noti.
GPS è l’acronimo di Global Positioning System ed è una tecnologia ormai piuttosto vecchia (divenne operativa nel 1993) che tra le altre cose utilizza i satelliti per definire con estrema precisione la posizione di un oggetto che sia dotato di un ricevitore GPS, come per esempio uno smartphone o un navigatore satellitare. Il sistema GPS – che è stato creato e viene mantenuto dagli Stati Uniti – nacque per scopi militari, ma divenne ben presto usato soprattutto in ambito civile, per esempio nell’aviazione commerciale e nella navigazione. È tuttavia ancora usato per scopi militari, come per alcuni tipi di missili, alcuni tipi di razzi e i droni, tra gli altri.
I modi di interferire con il segnale GPS sono principalmente due, ed entrambi hanno nomi in inglese: uno è il “jamming”, che si può tradurre con “ostacolare” e che comporta l’invio di segnali che interferiscono o bloccano il segnale del GPS, rendendolo inutilizzabile. Un razzo che viene sottoposto a un “jamming” efficace, per esempio, perde il segnale GPS, e va a schiantarsi senza più guida.
L’altro metodo di interferenza è lo “spoofing”, che significa “ingannare” e che comporta l’invio di un segnale alternativo a quello dei satelliti, che fornisce a chi lo riceve indicazioni di posizione sbagliate. Per esempio, almeno in teoria, un razzo programmato per cadere su Tel Aviv potrebbe, tramite un attacco di “spoofing”, essere deviato e finire su Beirut. In realtà questo tipo di attacchi non è mai così efficace, ma lo “spoofing” serve comunque a deviare i missili lontano dall’obiettivo.
È comprensibile perché in questo momento i sistemi di interferenza del GPS siano usati da Russia e Israele: nel primo caso per abbattere gli attacchi con droni dell’Ucraina sul proprio territorio o quelli con missili nei territori ucraini occupati; nel secondo per difendersi dai razzi lanciati dal Libano da Hezbollah (e in misura minore da Hamas, che però ormai ha perso la capacità di lanciare razzi).
Queste tecnologie sono tuttavia piuttosto indiscriminate: è impossibile concentrare il proprio attacco di “jamming” o di “spoofing” su un singolo razzo o un singolo drone, e di solito i segnali di interferenza che vengono inviati coprono un’area molto ampia. Per questo si creano problemi per l’aviazione civile. Soltanto nell’ultimo anno decine di migliaia di voli commerciali sono stati interessati da interferenze o problemi con il segnale GPS. In alcuni casi il GPS viene bloccato, oppure reso inutilizzabile. Questo di solito non è un grosso problema: i grandi aerei commerciali hanno almeno sei sistemi alternativi di navigazione nel caso in cui il GPS abbia problemi.
Più complicati sono gli attacchi di “spoofing”: di recente il Wall Street Journal ha raccontato alcuni casi di piloti che hanno ricevuto dai sistemi di navigazione indicazioni completamente errate, come per esempio quella di aumentare l’altitudine quando in realtà l’altitudine era già molto elevata. Questo genere di interferenze preoccupa relativamente poco i piloti dei grandi aerei commerciali, che di solito hanno molta esperienza, dispongono di sistemi alternativi e da qualche tempo sono addestrati specificamente per reagire a interferenze del GPS.
C’è qualche preoccupazione in più, invece, per i mezzi privati, molti dei quali dispongono di strumentazione non altrettanto avanzata e di un minor numero di sistemi alternativi di navigazione. In questo caso c’è stato qualche episodio più preoccupante, anche se non c’è stato nessun incidente: l’anno scorso un jet privato partito da Baghdad, in Iraq, è stato oggetto di un attacco di “spoofing”: il pilota ha perso completamente traccia della rotta ed è andato molto vicino a entrare senza permesso nello spazio aereo dell’Iran.
Le tecnologie di interferenza del GPS hanno anche conseguenze più bizzarre. Soprattutto in Israele e soprattutto durante i periodi più intensi di attacchi con razzi, le interferenze che vengono emesse sono così forti che anche i GPS degli smartphone smettono di funzionare, o danno informazioni sbagliate, con conseguenze su molti servizi digitali. Un caso abbastanza tipico è che persone in Israele siano geolocalizzate a Beirut, la capitale del Libano, come si vede nel video qui sotto.