I grossi danni causati dai bombardamenti israeliani a Beirut, in Libano
Più di dieci persone sono state uccise, vari edifici sono stati distrutti o danneggiati e nel paese ci sono centinaia di migliaia di sfollati
Da venerdì Israele sta bombardando intensamente il quartiere di Danieh, nella periferia sud di Beirut, la capitale del Libano. L’esercito dice di voler colpire edifici usati in vario modo dal gruppo politico e militare libanese Hezbollah. Gli edifici però si trovano in zone densamente popolate di civili: moltissime persone stanno lasciando le proprie case e si stanno riunendo in strade, piazze o nella spiaggia di Ramlet al Baida, nella zona ovest della città.
Israele ha iniziato a bombardare intensamente il Libano la scorsa settimana. Da venerdì gli attacchi su Beirut sono diventati più intensi e frequenti: tra le altre cose sono stati colpiti degli edifici residenziali sotto i quali c’è quella che Israele considera la sede centrale di Hezbollah, ed è stato ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, tra gli uomini più influenti del Medio Oriente e stretto alleato dell’Iran.
Non è chiara al momento l’entità dei danni causati dai bombardamenti degli ultimi giorni a Beirut. Il ministero della Salute libanese ha detto che almeno 11 persone sono state uccise e più di 100 ferite, ma è molto probabile che i numeri aumentino dato che i soccorritori stanno lavorando per cercare i dispersi ed estrarre le persone dalle macerie.
I bombardamenti hanno distrutto diversi edifici residenziali: secondo un’indagine del New York Times basata sull’analisi di foto e video, almeno quattro si trovavano tutti sulla stessa strada, e due avevano più di sette piani. Sono stati danneggiati anche molti edifici circostanti, varie auto sono state distrutte e nelle strade ci sono dei crateri lasciati dall’esplosione delle bombe. Ci sono stati attacchi anche in altre zone del Libano, tra cui la valle della Beqaa, nella parte orientale del paese e vicino al confine con la Siria.
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha detto che più di 50mila persone si sono spostate dal Libano alla Siria, e ci sono anche più di 200mila sfollati interni.