Un evento a tema “Bridgerton” a Detroit è andato malissimo
Al posto di arredamenti d'epoca e lezioni di ballo gli ospiti hanno trovato ambienti spogli, cibo scadente e una ballerina di pole dance: se ne sono molto lamentati sui social
Varie persone si stanno lamentando, sui social e sui giornali, dell’organizzazione disastrosa di un evento a tema Bridgerton che si è tenuto qualche giorno fa a Detroit, nello stato statunitense del Michigan. Consisteva in una “esperienza immersiva”, una tipologia di eventi che da qualche tempo va molto di moda anche in Italia: sono giornate o serate, di solito piuttosto costose, in cui organizzatori privati noleggiano uno spazio e lo allestiscono con ambientazioni dedicate a un certo tema, spesso film o serie tv, e propongono una serie di eventi e attività collegate.
A Detroit però è andato tutto male: gran parte delle attività previste non si è svolta, il cibo era scadente, insufficiente e in alcuni casi nemmeno cotto, e online sono circolate foto di persone sedute per terra perché mancavano le sedie, tra le altre cose.
Bridgerton è una serie televisiva statunitense ambientata nella Londra di inizio Ottocento, che racconta l’aristocrazia inglese di quel periodo: ha avuto molto successo e suscitato interesse nei confronti del periodo storico in cui è ambientato, dei suoi costumi e delle sue abitudini. Come per altri eventi di questo tipo, la serata organizzata a Detroit era stata proposta e venduta proprio come un’occasione per rivivere quel periodo: il biglietto d’ingresso costava 200 dollari (quasi 180 euro) e comprendeva cibo ispirato a quello dell’epoca, esibizioni musicali, lezioni di ballo, sfilate di costumi e danze, il tutto in un’ambientazione che avrebbe dovuto essere sfarzosa e ispirata agli ambienti aristocratici ottocenteschi.
È stato tutto il contrario: lo spazio affittato era decorato in maniera spoglia, anonima e dozzinale e al posto di tavole imbandite con tacchini, prosciutti e dolci di ogni tipo c’era del cibo da fast food di qualità scadente. Alcune ospiti intervistate da BBC hanno parlato di alette di pollo semi crude, noodles scotti e immersi nella salsa di pomodoro, fagioli che «puzzavano di pesce», e tavole con piatti impilati uno sopra l’altro e bicchieri usati. Altre persone hanno detto di essersene andate prima del previsto per cenare altrove dato che il cibo era finito.
Online sono circolate immagini di ospiti annoiate in grossi stanzoni grigi, sedute per terra perché erano finite le sedie e che usavano il cellulare per far passare il tempo. Le partecipanti avrebbero dovuto essere accolte all’ingresso, con qualcuno che controllasse i biglietti: all’ingresso però non c’era nessuno e un’ospite ha detto a BBC che «sarebbe potuto entrare chiunque».
Parte dell’attrattiva di questo genere di eventi è data dalla presenza di ambientazioni dove farsi delle belle foto da pubblicare sui social network. A Detroit le ambientazioni erano scadenti, anonime, in alcuni casi stampate sulla carta. La persona che scattava le foto lo faceva con un cellulare e poteva condividerle solo con AirDrop, il servizio di trasferimento di file di Apple che funziona solo tra iPhone, e quindi chi aveva Android non riusciva nemmeno a farsele mandare.
Nel prezzo del biglietto erano inoltre comprese lezioni di danza, un concerto e un ballo finale, sempre ispirato all’epoca dell’aristocrazia britannica di inizio Ottocento. C’era una sola violinista, che si spostava portandosi dietro il leggio nei tre piani dell’edificio in cui doveva volta per volta suonare, e a un certo punto è comparsa una ballerina di pole dance, quella specie di danza acrobatica che si fa arrampicandosi e avvolgendosi attorno a un palo girevole, del tutto fuori contesto rispetto all’ambientazione ottocententesca di Bridgerton.
L’evento è stato organizzato dalla società Uncle & Me LLC, a cui le ospiti hanno rivolto molte lamentele chiedendo il rimborso del biglietto: una partecipante ha detto di aver speso oltre 400 dollari tra biglietto d’ingresso e vestito d’epoca. La società ha ignorato i reclami per diversi giorni, poi ha diffuso una nota in cui ha detto di aver avuto intenzione di «offrire una serata magica», ma di riconoscere che «le difficoltà organizzative hanno influito sul divertimento di alcuni ospiti». La società ha fatto sapere di stare «esaminando le opzioni di risarcimento, che saranno comunicate a breve».
A febbraio era successa una cosa simile durante un evento immersivo a Glasgow, in Scozia, dedicato al film Willy Wonka: anche lì erano stati promessi agli ospiti intrattenimento e molte attrazioni, ma tutto lasciava a dir poco a desiderare.
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