Un bombardamento israeliano a Kfar Remen, nel sud del Libano, il 25 settembre (AP Photo/Hussein Malla)

Israele sta continuando a bombardare il Libano

Per il quinto giorno di fila: finora gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 700 persone

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Venerdì mattina l’esercito israeliano ha compiuto una serie di bombardamenti nel sud del Libano: è il quinto giorno consecutivo di attacchi da parte di Israele, che hanno l’obiettivo di colpire il gruppo politico e militare libanese Hezbollah. I bombardamenti di venerdì mattina sono stati compiuti dopo che Hezbollah aveva a sua volta lanciato alcuni razzi verso Israele, che sono stati intercettati o caduti in zone disabitate.

L’esercito israeliano ha detto di aver voluto colpire diverse strutture militari usate da Hezbollah nelle zone di Hadda, Sidon e Nabatieh. Il ministro della Salute del Libano ha detto che dalla mezzanotte di venerdì almeno 25 persone, inclusa una donna incinta e due bambini, sono state uccise dai bombardamenti israeliani nel sud del paese.

Negli ultimi giorni Israele ha detto più volte di essere contrario ad un cessate il fuoco: giovedì mattina aveva rifiutato la richiesta avanzata da alcuni paesi di fermare i combattimenti per 21 giorni e nel corso della giornata aveva bombardato molto intensamente la valle della Beqaa, il sud del Libano e la capitale Beirut, e aveva ucciso Muhammad Hossein Sarur, comandante dell’unità aerea di Hezbollah (l’uccisione è stata confermata dal gruppo libanese in serata). Venerdì il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che l’esercito continuerà ad attaccare il Libano «molto forte» fino a quando non verrà «riportata la sicurezza nelle cittadine del nord di Israele e le persone evacuate potranno tornare tranquillamente nelle loro case».

Parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, venerdì pomeriggio (ora italiana) il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato nuovamente le richieste di fermare i bombardamenti: ha definito Hezbollah «l’organizzazione terroristica per eccellenza nel mondo di oggi» e ha detto che «finché Hezbollah sceglierà la via della guerra, Israele non avrà altra scelta e avrà tutto il diritto di eliminare questa minaccia».

– Leggi anche: Cosa ha detto Benjamin Netanyahu all’ONU

Gli scontri tra Israele ed Hezbollah vanno avanti da moltissimo tempo, ma si sono intensificati da circa un anno, cioè dall’inizio dell’invasione israeliana nella Striscia di Gaza, compiuta in risposta agli attacchi dello scorso 7 ottobre del gruppo palestinese di Hamas in territorio israeliano. Sono diventati particolarmente violenti dopo la recente operazione di intelligence con cui Israele aveva fatto esplodere migliaia di cercapersone e walkie-talkie in possesso di Hezbollah, uccidendo almeno 30 persone.

Secondo i dati del governo libanese, ritenuti piuttosto affidabili, da quando è iniziata la campagna di bombardamenti israeliani degli ultimi giorni sul Libano sono state uccise più di 700 persone. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha detto che soltanto negli ultimi tre giorni più di trentamila persone hanno attraversato il confine dal Libano alla Siria per cercare rifugio. Molti di loro sono siriani che si erano in precedenza rifugiati in Libano per fuggire dalla guerra civile in Siria.

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