38 persone sono rimaste ferite negli scontri tra ultras di Genoa e Sampdoria

(Ansa/Luca Zennaro)
(Ansa/Luca Zennaro)

A Genova 38 persone sono state ferite negli scontri tra ultras del Genoa e della Sampdoria avvenuti prima, durante e dopo la partita di Coppa Italia di mercoledì, vinta dalla Sampdoria ai rigori. Le persone ferite sono soprattutto membri delle forze dell’ordine: 15 poliziotti, 11 carabinieri e 3 ultras sono stati medicati all’ospedale San Martino, e altri 9 ultras sono stati medicati all’ospedale Galliera.

Gli scontri erano iniziati nel pomeriggio nella zona dello stadio, dove erano stati accesi fumogeni e c’era stato un reciproco lancio di oggetti, compresi cassonetti e cartelli stradali. La questura di Genova aveva poi diffuso un comunicato in cui diceva che la situazione era rientrata e che l’intervento delle forze dell’ordine aveva di fatto fermato gli scontri, che però sono ricominciati dopo la fine della partita e sono proseguiti fino alle 3 di notte.

Si temevano problemi di questo genere fin da quando si era saputo che le due squadre si sarebbero dovute affrontare (cioè da circa un mese e mezzo, quando entrambe avevano vinto la partita di primo turno del torneo). Genoa e Sampdoria non si affrontavano in un derby – come viene chiamata una partita tra due squadre della stessa città – dall’aprile del 2022, quando entrambe erano ancora in Serie A.