Il nuovo presidente dello Sri Lanka Anura Kumara Dissanayake ha sciolto il parlamento
Anura Kumara Dissanayake, il presidente dello Sri Lanka eletto con il voto di sabato 21 settembre ed entrato in carica due giorni dopo, ha sciolto il parlamento per indire nuove elezioni legislative. Nell’attuale composizione del parlamento la coalizione che lo sostiene, il Partito nazionale del popolo (NPP), ha solo 3 seggi su 225: già in campagna elettorale Dissanayake aveva detto che avrebbe subito organizzato nuove elezioni in caso di vittoria, per poter portare avanti le proprie iniziative politiche. «Non ha senso continuare ad avere un parlamento che non è allineato con quello che vuole il popolo», aveva detto.
Le nuove elezioni si terranno il 14 novembre, quasi un anno prima della fine della legislatura in corso. Nello Sri Lanka, che è una repubblica presidenziale, il mandato dei parlamentari dura 5 anni.
Dissanayake, noto in Sri Lanka come AKD, è il presidente più di sinistra della storia del paese. Oltre a sciogliere il parlamento, nei suoi primi giorni da capo dello stato ha anche nominato come prima ministra la sua alleata politica Harini Amarasuriya, che era già una dei parlamentari della coalizione del presidente (ed è la terza donna a essere nominata prima ministra dello Sri Lanka, l’ultima aveva finito il proprio mandato nel 2000).
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Per gli standard dello Sri Lanka le elezioni presidenziali di sabato sono state tra le più combattute di sempre, anche se Dissanayake ha vinto con un certo margine anche dopo il primo conteggio, soprattutto se si considera che oltre a lui c’erano altri 37 candidati: ha ottenuto più del 42 per cento dei voti. Il consenso nei suoi confronti è piuttosto recente dato che nel 2019 aveva ottenuto solo il 3 per cento dei voti alle elezioni presidenziali. Da allora tuttavia lo Sri Lanka è cambiato: nel 2022 iniziò una grave crisi economica che suscitò grandi proteste e portò a una grossa perdita di consensi dei precedenti governi.