Vittorio Sgarbi e la sua compagna Sabrina Colle sono stati prosciolti dalle accuse di reati tributari
Il giudice dell’udienza preliminare (gup) del tribunale di Roma ha disposto il non luogo a procedere, ossia ha chiesto di chiudere il caso, nel procedimento contro l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e la sua compagna Sabrina Colle, che erano accusati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Secondo le accuse Sgarbi avrebbe intestato alla compagna un quadro comprato da lui per evitare che l’Agenzia delle Entrate potesse attivare una procedura di riscossione coattiva, quella per recuperare i tributi non versati, sul valore del quadro per saldare parzialmente un debito di 715mila euro fra Sgarbi e l’Agenzia.
Il gup ha però decretato che «il fatto non sussiste», usando quindi la formula più ampia, e Sgarbi e Colle sono stati prosciolti. A marzo la procura di Roma aveva chiesto il rinvio a giudizio per entrambi, sul quale si doveva pronunciare il gup. Sgarbi aveva definito le accuse «inspiegabili», dicendo che quel quadro fu regalato alla sua compagna da qualcun altro, e che dunque lui non aveva commesso alcun reato.