Ryan Wesley Routh, l’uomo sospettato di aver voluto sparare a Donald Trump, aveva scritto in una lettera di volerlo uccidere
Ryan Wesley Routh, l’uomo arrestato il 15 settembre perché sospettato di voler sparare a Donald Trump mentre l’ex presidente e candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti stava giocando a golf, aveva scritto della sua intenzione di ucciderlo. Lo aveva fatto in una lettera resa nota dalle autorità giudiziarie lunedì, durante un’udienza in cui si doveva decidere se prolungare la custodia cautelare dell’uomo in attesa del processo (cosa che poi è successa).
Un testimone ha detto agli investigatori che mesi fa Routh gli aveva lasciato una scatola che conteneva munizioni, un tubo di metallo, materiali da costruzione, quattro telefoni e varie lettere. Dopo aver appreso dell’apparente tentativo di omicidio di Trump, il testimone ha aperto la scatola. In una lettera, indirizzata «al mondo» c’era scritto : «Questo è stato un tentativo di assassinio di Donald Trump, ma vi ho deluso. Ho fatto del mio meglio e ci ho messo tutte le mie capacità. Ora tocca a voi finire il lavoro; e offrirò 150.000 dollari a chiunque possa completarlo». Routh al momento è accusato di due crimini federali, possesso di un’arma da parte di un pregiudicato e possesso di un’arma a cui è stato cancellato il numero di serie, ma non di tentato omicidio. È possibile che il contenuto della lettera possa contribuire a una nuova incriminazione.
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