Il curioso successo dei “Teenage Dream Party”
E cioè serate a pagamento in cui ventenni e trentenni cantano le canzoni di "High School Musical" e "Il mondo di Patty", tra le altre cose
Domenica sera al Fabrique di Milano più di tremila persone, in larghissima parte ragazzi e ragazze tra i venti e i trent’anni, hanno partecipato a un “Teenage Dream Party”, un format che nell’ultimo anno e mezzo ha avuto un ottimo successo grazie al passaparola e a un’efficace comunicazione sui social, e il cui ingresso costa una ventina di euro.
Stabilire con precisione cosa sia un Teenage Dream Party non è facilissimo. Gli organizzatori lo definiscono una festa «in cui tutti a un certo punto iniziano a cantare le canzoni di High School Musical», un film del 2006 andato in onda su Disney Channel e che ebbe un’enorme popolarità tra gli adolescenti del tempo, e il cui immaginario è in effetti molto radicato nell’estetica dell’evento.
Per esempio, negli stand all’ingresso è possibile acquistare canotte da basket dei Wildcats (la squadra di basket in cui gioca Troy Bolton, il protagonista del film, interpretato da Zac Efron), spillette e sciarpe dedicate ai personaggi del film e magliette con citazioni create apposta per l’occasione. Una delle più ambite è quella con la scritta «Zac Efron is my crush since 2006» (Zac Efron è la mia cotta dal 2006).
Ma le canzoni di High School Musical rappresentano solo una parte della scaletta, che in realtà tiene insieme molte cose. Alle persone che partecipano a un Teenage Dream Party capita infatti di ballare un po’ di tutto: tormentoni pop di cantanti che andavano per la maggiore negli anni Dieci (Pitbull, Don Omar, Michel Teló e così via), sigle di serie televisive italiane (I Cesaroni, Un medico in famiglia), canzoni di classici Disney come Il re leone, La sirenetta, Hercules e Tarzan e serie tv adolescenziali che ebbero successo tra le persone cresciute nello scorso decennio, come Hannah Montana, Il mondo di Patty, I maghi di Waverly e così via.
Sul palco sono sempre presenti un corpo di ballo e un vocalist che hanno il compito di coinvolgere il pubblico con sketch comici ed esortazioni, o semplicemente suggerendo movenze da imitare. Insomma, a differenza di quanto accade nei revival, in cui viene suonata la musica simbolo di un particolare decennio, il Teenage Dream Party è più anarchico e non segue un tema unico di riferimento. È un evento che fa leva sulla nostalgia, sul desiderio di rivivere collettivamente un certo tipo di immaginario e sulla possibilità di rivivere la propria infanzia per un paio d’ore, ma in cui alla fine può essere inserita qualsiasi variabile.
«Siamo cresciuti con le canzoni di Disney Channel e le sigle dei cartoni, ma ora abbiamo trent’anni. Quando le ascoltiamo lo facciamo spesso da soli, e con una grande malinconia. Qui invece l’atmosfera è diversa: siamo circondati da persone per cui cantare a squarciagola le canzoni di High School Musical è perfettamente normale», racconta Andrea, che ad agosto assieme allo stesso gruppo di amici aveva già partecipato a un Teenage Dream Party a Cinquale, in Versilia.
Alessandra invece dice che ama partecipare a queste feste insieme alle sue sorelle «perché possiamo ballare sulle canzoni di Il mondo di Patty senza preoccuparci troppo di ciò che pensa la gente: in altri contesti saremmo considerate delle aliene». Ci sono anche persone che vanno a un Teenage Dream Party per pura curiosità. Matteo per esempio ha quarant’anni, e sostiene di essere «fuori target». Ha deciso di andare al Fabrique «per capire il motivo di tutto questo successo». Dal suo punto di vista, il Teenage Dream Party ricorda «una specie di versione della “baby dance” che viene fatta ballare ai bambini nei villaggi turistici, ma per adulti».
Il Teenage Dream Party è stato creato da Valentina Savi, una grafica di Livorno. Racconta di avere avuto l’idea nel 2022, ispirandosi a una sua «festa di compleanno a tema Frozen, un cartone da cui sono ossessionata». Dopo aver pubblicato alcuni video di quel compleanno sulla sua pagina Instagram, Savi ha «ricevuto dei riscontri molto positivi» e ha deciso di fare le cose più in grande. «Ho pensato che una festa del genere potesse coinvolgere qualcosa di più di un gruppo di amici», racconta.
Secondo Savi, la definizione più calzante di questo evento è «un musical in playback, e dall’anima orgogliosamente amatoriale», e «definirlo un revival ha senso fino a un certo punto. Le canzoni della Disney e High School Musical sono sempre presenti e, in un certo senso, sono diventati degli elementi “identitari”. La scaletta però può contenere di tutto. Per esempio, nelle ultime feste abbiamo inserito le canzoni di Olivia Rodrigo e Taylor Swift». L’obiettivo, dice Savi, non è quello di creare «un’atmosfera nostalgica, ma un mood [stato d’animo] che prescinde dalle scelte musicali».
L’altro elemento che contraddistingue il Teenage Dream Party è l’amatorialità: le persone che salgono sul palco non sono ballerini o cantanti di professione, e secondo Savi questa caratteristica «rende la festa ancora più coinvolgente e azzera le differenze tra chi sta sullo stage e chi fa parte della platea: se avessimo assunto un corpo di ballo professionale, probabilmente saremmo risultati poco autentici e poco in linea con lo spirito dell’evento».
La prima edizione è stata organizzata nel gennaio dello scorso anno al The Cage, un famoso locale di musica dal vivo di Livorno. «Abbiamo fatto il tutto esaurito nella prima data, e all’inizio siamo rimasti spiazzati: pensavamo che sarebbe stata una festa locale, e invece la maggior parte delle persone non era neppure di Livorno. Non eravamo pronti per una mobilitazione così grande, anche perché non viviamo in una città turistica».
Dopo il successo di quell’esperimento, Savi ha deciso di replicare l’evento e di portarlo in altri locali italiani. Inizialmente lo ha pubblicizzato tramite la sua pagina Instagram: «ho sfruttato il mio piccolo capitale di partenza, circa 50mila follower. I numeri sono cresciuti da subito, anche grazie al passaparola delle persone che avevano partecipato al The Cage». Attualmente la pagina ufficiale dell’evento ha più di 200mila iscritti.
Negli ultimi mesi lo spettacolo è stato arricchito da alcune novità, come il pre-show di Andrea Bertè, un cantante con un discreto seguito su Instagram, e la presenza di ospiti speciali. «Si tratta quasi sempre di persone che hanno a che fare con il mondo che proviamo a evocare», dice Savi. Per esempio, hanno partecipato al Teenage Dream Party organizzato a Rho lo scorso giugno Brenda Asnicar e Laura Esquivel, le due attrici più famose di Il mondo di Patty, popolare serie tv argentina prodotta da Disney Channel tra il 2008 e il 2010.
In poco più di un anno e mezzo, i Teenage Dream Party sono diventati eventi frequentissimi: la scorsa estate ne sono stati organizzati 50, esaurendo sempre i posti disponibili. Savi e il suo staff stanno cercando anche di esportare il format all’estero. «Abbiamo organizzato due eventi ad Amsterdam e Londra: la risposta è stata ottima, soprattutto da parte delle comunità italiane residenti in quelle città».