Un bambino rapito in California nel 1951 è stato trovato vivo, 73 anni dopo
Grazie soprattutto agli sforzi di sua nipote, che ha fatto riaprire l'indagine sulla scomparsa dello zio a partire da un test del DNA online
Nel 1951 un bambino di sei anni fu rapito da un parco giochi di Oakland, in California. 73 anni dopo è stato rintracciato sulla costa orientale degli Stati Uniti, dove nel frattempo è diventato nonno: l’indagine sulla sua scomparsa era stata riaperta quest’anno, soprattutto grazie agli sforzi della figlia di sua sorella, che non aveva mai abbandonato del tutto le ricerche.
Nel 1951 Luis Armando Albino fu rapito da una donna mentre stava giocando. La donna, mai identificata, gli promise di comprargli una caramella: invece lo portò in aereo dall’altra parte del paese, in un luogo che non è stato rivelato. Qui il bambino fu cresciuto da una famiglia che lo trattò come fosse suo figlio. Secondo quanto detto dalla nipote Alida Alequin, Albino è in pensione dopo essere stato nei Marines e un vigile del fuoco. L’uomo avrebbe anche qualche ricordo del suo rapimento e di aver attraversato il paese, ma non avrebbe mai ottenuto risposte soddisfacenti dagli adulti coinvolti. Albino non ne ha voluto parlare con i media.
La polizia di Oakland ha riconosciuto che gli sforzi di Alida Alequin «hanno avuto un ruolo fondamentale» nelle ricerche. Nel 2020 la donna aveva fatto un test genetico, che aveva mostrato una corrispondenza parziale con il DNA di un uomo che alla fine si rivelò essere proprio Albino: fu il primo indizio che spinse la donna a ritenere che lo zio fosse ancora vivo. Alequin provò a contattarlo, ma non ottenne risposte. Nel 2024 con le sue figlie la donna si mise a cercare ancora, e nella biblioteca cittadina trovò dei microfilm di giornali locali che parlavano della scomparsa dello zio.
Ai tempi ci fu una grande operazione di ricerca, che coinvolse la polizia, i soldati di una vicina base militare e la guardia costiera, che cercò Albino nella baia di San Francisco e nei corsi d’acqua circostanti. Suo fratello maggiore, Roger Albino, che stava giocando con lui al momento del rapimento, fu interrogato ripetutamente e disse sempre di aver visto il fratellino che veniva portato via da una donna. Nonostante gli sforzi però le indagini non condussero a risultati concreti.
All’inizio di quest’anno Alequin aveva presentato alla polizia di Oakland le prove raccolte, che sono state riconosciute come significative per rintracciare Albino. La polizia aveva quindi riaperto il caso della scomparsa e del rapimento, che ha coinvolto anche l’FBI (l’agenzia di investigazione federale) e il ministero della Giustizia statunitense. L’uomo è stato ritrovato a giugno, ma la polizia ne ha dato notizia solo pochi giorni fa: sia Albino che la sorella (la madre di Alequin) si sono sottoposti a un test genetico, che ha confermato la loro parentela. Le indagini sulla scomparsa ora sono state chiuse, ma quelle sul rapimento sono ancora considerate aperte, dato che finora non è stato possibile identificare la donna che prese Albino.
Il 20 giugno gli agenti coinvolti nelle ricerche hanno comunicato ad Alequin e a sua madre che Albino era stato ritrovato. Il 24 giugno Albino è andato a Oakland, accompagnato dalla polizia, per visitare le donne e altri parenti. Alequin ha detto che lo zio l’ha abbracciata e ringraziata di averlo ritrovato. Il giorno dopo sono andati a trovare Roger, il fratello maggiore. Il mese successivo Albino è tornato a visitare il fratello Roger per tre settimane: è l’ultima volta in cui hanno potuto vedersi, dato che Roger Albino è morto ad agosto. Alequin ha detto di sperare che la sua storia possa aiutare altre persone che sono in situazioni simili a ritrovare i loro parenti scomparsi.
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