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  • Domenica 22 settembre 2024

AfD vuole vincere anche nel Brandeburgo

Il partito di estrema destra tedesco potrebbe superare l'SPD, che lì governa dal 1990, e ottenere un altro grande risultato in uno Stato della Germania orientale

Il leader di AfD in Brandeburgo, Hans-Christoph Berndt, durante un comizio a Cottbus, il 19 settembre (REUTERS/ Axel Schmidt)
Il leader di AfD in Brandeburgo, Hans-Christoph Berndt, durante un comizio a Cottbus, il 19 settembre (REUTERS/ Axel Schmidt)

Domenica 22 settembre si vota per rinnovare i seggi del parlamento e per scegliere il nuovo governatore dello stato del Brandeburgo, che circonda Berlino e fa parte delle regioni che prima della riunificazione tedesca facevano parte della Germania Est. Storicamente il Brandeburgo è uno stato che sostiene i Socialdemocratici (SPD), il partito di centrosinistra che lo governa fin dalla riunificazione, nel 1990. A questa tornata però i sondaggi danno l’SPD testa a testa con il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), che nelle ultime settimane è andato benissimo anche alle elezioni locali in Turingia e Sassonia, altri due stati della Germania nord-orientale.

Se per l’SPD le elezioni nel Brandeburgo sono una prova a livello federale, per l’AfD sono un’occasione per incrementare i propri consensi, dopo anni di ascesa.

Alle elezioni di domenica l’SPD si presenta come partito principale alla guida di una coalizione sostenuta dai Verdi e dall’Unione Cristiano-Democratica (CDU), di centrodestra, e il governatore uscente Dietmar Woidke punta a ottenere il suo quarto mandato. In base agli ultimi sondaggi, sia l’SPD sia l’AfD del leader locale Hans-Christoph Berndt sembrano in grado di poter superare il 25 per cento dei voti: nonostante una recente rimonta di Woidke e dell’SPD, l’AfD sembra ancora il partito favorito. Sono invece dati attorno al 15 per cento sia la CDU sia il partito populista e filorusso di Sahra Wagenknecht (BSW), che è stato fondato meno di un anno fa e ha posizioni di sinistra in economia, ma argomenti molto vicini a quelle dell’estrema destra su migranti e vaccini.

Due settimane fa l’AfD aveva vinto per la prima volta delle elezioni statali, in Turingia, mentre in Sassonia è arrivato di poco secondo dietro alla CDU: adesso ha buone possibilità di essere il partito più votato anche nel Brandeburgo. Se dovesse vincere avrebbe molta influenza, però rimarrebbe con ogni probabilità isolato politicamente, visto che tutti gli altri partiti hanno escluso di formare un’alleanza per governare con il partito di Berndt. In caso di sconfitta invece Woidke ha fatto sapere che si farà da parte e non accetterà nemmeno di provare a formare un governo di coalizione.

Un manifesto elettorale di Dietmar Woidke dell’SPD con lo slogan “Il Brandeburgo ha bisogno di cose grandi”. Potsdam, 16 settembre (REUTERS/ Liesa Johannssen)

Arrivare davanti ad AfD d’altra parte sarebbe molto importante per il governo del cancelliere Socialdemocratico Olaf Scholz, tanto che Reuters ha detto che queste elezioni potrebbero «distruggerlo oppure farlo rinascere»: dipende sia dal fatto che Scholz è fortemente impopolare, sia dal fatto che il Brandeburgo è lo stato da cui proviene. Una sconfitta per l’SPD comporterebbe una crisi ancora più profonda per il suo governo, che secondo alcuni potrebbe anche portare a elezioni anticipate.

In ogni caso è improbabile che dopo il voto di domenica si possa ripetere una coalizione tra SPD, CDU e Verdi, perché questi ultimi rischiano di non superare la soglia di sbarramento del 5 per cento, così come il partito di sinistra Linke. I Liberali (FDP), che sostengono il governo di Scholz assieme ai Verdi, in Brandeburgo non occupano un seggio dal 2014.

Nonostante i recenti scandali e le sue posizioni scioviniste e xenofobe, assai più radicali di quelle della maggioranza delle persone che lo votano, negli ultimi anni AfD è diventato il partito più forte nella Germania orientale. Lo si deve sia a ragioni storiche e sociali, che risalgono alla vecchia divisione tra Germania Ovest ed Est (l’ex Repubblica Democratica Tedesca), sia all’impegno con cui AfD si è radicata in zone che si sono sentite trascurate dai partiti più istituzionali, che hanno sempre governato il paese, anche in coalizione.

Gli stati dell’ex Germania orientale sono più arretrati economicamente di quelli occidentali, hanno un servizio sanitario peggiore e infrastrutture poco sviluppate. Tutto questo ha causato in parte della popolazione un risentimento verso i governi centrali, a cui hanno contribuito anche fattori demografici: dopo l’unificazione, infatti, la Germania orientale ha continuato a svuotarsi. A livello nazionale i politici di AfD hanno falsamente attribuito alle persone migranti ogni problema di insicurezza; a livello locale, negli stati orientali, li hanno accusati soprattutto di essere i responsabili delle difficoltà economiche di quel pezzo di paese.

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